TESS: il cacciatore di esopianeti ha scattato la sua prima immagine nello spazio

Il telescopio spaziale TESS ha catturato la sua prima immagine e ora si dirige verso l'orbita finale della sua missione.

TESS: il cacciatore di esopianeti ha scattato la sua prima immagine nello spazio
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Poco più di un mese fa la NASA ha lanciato un telescopio spaziale che cercherà di dare una spinta decisiva alla ricerca degli esopianeti, ovvero tutti i corpi celesti al di fuori dal nostro Sistema Solare. TESS, acronimo di Transiting Exoplanet Survey Satellite, questo il nome dell'avveniristico marchingegno, è in grado di captare la luce alla frequenza del visibile, quella che vediamo normalmente con i nostri occhi: ogni volta che un pianeta passa tra il telescopio e una delle stelle nel suo raggio visivo verrà rilevato un abbassamento della luminosità percepita in direzione della stella stessa. Questo sarà il segnale che farà capire agli astronomi che potenzialmente c'è un esopianeta che orbita proprio attorno a quel punto luminoso. Il telescopio ha un'importanza fondamentale perché è grazie ai suoi avvistamenti che si può permettere ad altri strumenti di subentrare in ricerche circoscritte: parliamo di rilevatori come Hubble o del tanto atteso James Webb Space Telescope.

Il primo scatto di TESS

Sapevamo che prima o poi TESS avrebbe dimostrato tutta la sua utilità e quel momento tanto atteso è finalmente arrivato. Il telescopio ha infatti catturato la sua primissima immagine. Lo scatto non esprime ancora le vere potenzialità del telescopio della NASA, che sarebbe in grado di spazzare un'area 400 volte più grande grazie alle 4 fotocamere di cui è dotato. Il 17 maggio la piccola sonda è passata a 8000 km di distanza dalla Luna per ottenere il giusto gravity-assist o fionda gravitazionale per arrivare nella sua orbita finale.

Per fare un test della strumentazione, infatti, i tecnici hanno catturato la foto usando solo 1 delle 4 fotocamere e con soli 2 secondi di esposizione. L'immagine è centrata sulla costellazione del Centauro e racchiude all'incirca 200.000 stelle in totale: tra tutti questi puntini luminosi quello che spicca più di tutti - in basso verso sinistra nella nostra foto - corrisponde a Beta Centauri. La prima vera immagine che sancirà l'inizio dell'osservazione dello spazio è attesa per giugno, quando TESS raggiungerà l'orbita ellittica, ma già da questo test possiamo capire quali siano le incredibili potenzialità di questo apparecchio.

Nuovi pianeti in arrivo

Il progetto, portato avanti dal MIT, non è altro che un vero e proprio successore di Kepler ma capace di osservare stelle molto più vicine al nostro pianeta, a meno di 300 anni luce di distanza: potenzialmente potremmo scoprire oltre un migliaio di nuovi pianeti.


L'orbita altamente ellittica della missione è stata scelta per massimizzare la quantità di cielo osservabile dalla sonda e per raggiungerla è stato necessario sfruttare la fionda gravitazionale della Luna, che ha permesso a TESS di disporsi in un piano orbitale ruotato di 40° rispetto a quello lunare. Durante i suoi due anni di operatività, comunque, TESS non risentirà dell'influenza della gravità della luna visto che il tempo che impiegherà per compiere un'orbita attorno alla Terra sarà la metà di quello impiegato dal satellite naturale terrestre. Parliamo di 13,6 giorni totali, durante i quali la sonda sarà perlopiù occupata a scansionare lo spazio, tranne nel tratto più prossimo al nostro pianeta, dove dovrà mandare i dati raccolti alle basi terrestri. Manca davvero poco alla piena operatività di TESS: ne vedremo delle belle. Continuate a leggerci per rimanere aggiornati sulla missione e premete il tasto segui in copertina per ricevere tutte le notifiche sull'argomento spazio.