Titano, la luna di Saturno, potrebbe ospitare la vita al suo interno? Forse

Titano è una luna di Saturno apparentemente inospitale, almeno per noi. Ma potrebbe nascondere una vita molto diversa da quella a cui siamo abituati.

Titano, la luna di Saturno, potrebbe ospitare la vita al suo interno? Forse
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L'idea di essere soli ci infastidisce. Ci piacerebbe non poco scoprire che non siamo soli in questa esperienza strana e particolare che è l'esistenza in questo universo oppure, chissà, in altri universi; magari riuscendo ad entrare in contatto con una civiltà più avanzata, che ci risparmi l'enorme fatica di dover scoprire tutto quanto da soli.
Quanto sarebbe bello trovare una civiltà che, senza pensarci troppo, ci consegni i segreti del viaggio interspaziale, del viaggio temporale magari, o più semplicemente una fonte di energia più conveniente di quelle che abbiamo a disposizione? Tutto molto bello, ma su Titano forse ci sono, al più, solo dei batteri. Ci si deve accontentare, o forse no?

"Solo dei batteri"

Diciamolo senza mezzi termini: pensare che dei batteri siano una scoperta relativamente poco importante é totalmente sbagliata. Certo scoprire delle forme di vita complesse, magari anche una qualche forma di intelligenza avanzata sarebbe entusiasmante, ma la sola presenza di un semplice e minuscolo batterio cambierebbe l'umanità per sempre. Tanto per cominciare si risolverebbe all'istante un annoso problema che perseguita le brillanti menti degli astrobiologi da ormai molto tempo: quanto é comune la vita? Sì, vi potrà suonare strano, in quanto noi la vita la possediamo e il nostro pianeta ne é stracolmo, ma secondo moltissime autorevoli correnti di pensiero la formazione del DNA a partire da molecole organiche elementari potrebbe essere un processo estremamente raro.

Quanto raro? Abbastanza da poter affermare che la vita si sia sviluppata qua sul pianeta Terra e in nessun altro posto in tutto l'universo. Così raro. Questa teoria non é nient'altro che una delle possibili storie riguardo alla formazione della vita sulla Terra, in quanto ancora ci abbiamo capito poco o niente. Fortunatamente però, basta davvero poco per smentirla: un batterio (come quelli che potrebbero trovarsi su Venere).

Sì perché, se troviamo un batterio su Titano, anche molto semplice o con una chimica diversa dalla nostra, sapremo immediatamente che non siamo poi un'eccezione, ma una delle tante possibilità. Sarebbe a questo punto difficile escludere di non poter trovare la vita anche altrove, all'interno della nostra galassia e anche oltre. Le implicazioni filosofiche di tale scoperta sarebbero altrettanto affascinanti, senza mai abbandonare la speranza che il processo scientifico in questa direzione possa riuscire a sottolineare le similitudini e le cose in comune, piuttosto che le diseguaglianze.

Scoprire che esiste la vita al di fuori dal nostro pianeta, anche un batterio, potrebbe aprire gli occhi alla razza umana e fargli raggiungere la consapevolezza che bisogna avanzare come specie e cambiare completamente il punto di vista sulla nostra esistenza.

Trovare tale batterio in un posto come Titano allargherebbe enormemente i nostri orizzonti scientifici, in quanto al momento Titano non é certo un posto considerato "abitabile". Non c'é acqua liquida, fa molto molto freddo, é un ambiente ostile per qualsiasi forma di vita conosciuta.
Trovare quindi un batterio su Titano permetterebbe di poter allargare l'insieme di posti in cui stiamo attualmente cercando la vita attorno al Sole o ad altre stelle, non includere solo pianeti che orbitano nella fascia abitabile, ma anche lune (come ad esempio Europa) orbitanti attorno a pianeti molto grandi, anche se molto lontani dalla loro stella.

Titano

Titano è un posto estremamente interessante (a cui gli scienziati sono interessati da tempo), sotto vari aspetti. Per cominciare è la luna più grande di Saturno, con i suoi cinquemila chilometri circa di diametro, e ha moltissime caratteristiche in comune con tanti pianeti veri e propri del sistema solare. Ad esempio ruota molto lentamente e ha un'atmosfera otticamente spessa come Venere, ha un susseguirsi delle stagioni praticamente identico a Marte e ha una meteorologia molto complessa similmente al nostro caro pianeta Terra. Ed é probabilmente quest'ultimo aspetto che ci colpisce maggiormente riguardo a Titano. Possiede una meteorologia che prevedere la formazione di nubi, la pioggia e moltissimi altri fenomeni atmosferici. Tutti processi che però non hanno come soggetto principale l'acqua (come qua sulla terra) ma bensì il metano.
Nuvole di metano, pioggia di metano, laghi di metano, fiumi di metano, di cui abbiamo moltissime prove anche visive. Tutte queste cose fanno di Titano l'unico altro corpo celeste, oltre alla Terra, con la presenza accertata di un liquido sulla sua superficie.

Le prove di tutte queste affermazioni derivano da una bellissima missione della NASA, con protagonista la sonda Cassini (ormai terminata). Tuttavia la prima sonda spaziale a visitare il sistema di Saturno era stata Pioneer 11 nel 1979, confermando ciò che già si sospettava: Titano era troppo freddo per poter sostenere la vita.
Dopo Pioneer 11 arrivarono Voyager 1 e 2 ma, anche dopo queste missioni, la superficie di Titano rimaneva sostanzialmente un mistero. La sonda Cassini ha raggiunto Saturno il 1º luglio 2004 e ha avviato le prime attività di mappatura della superficie di Titano attraverso strumenti radar. Il primo sorvolo del satellite è avvenuto il 26 ottobre 2004 arrivando ad una distanza di appena 1200 km dall'atmosfera.

La sonda Huygens

Dalla sonda madre Cassini è stato successivamente sganciato il modulo di terra Huygens, privo di motori, che il 14 gennaio 2005 é entrato nella densissima atmosfera di Titano fino a raggiungere la superficie (in circa due ore). Si era già ipotizzato che Titano potesse ospitare mari o laghi, e la sonda era attrezzata ad un atterraggio anche in questa eventualità, ma atterrò invece su un suolo sufficientemente asciutto, la cui consistenza era però stata paragonata alla sabbia bagnata. Poco dopo l'arrivo sulla superficie, alcune goccioline arrivarono sulla lente della fotocamera, mostrando all'umanità la prima pioggia aliena della storia.
La sonda Huygens é riuscita a fare alcune foto durante la discesa, in particolare quella di un altopiano composto principalmente da ghiaccio, letti di fiumi (dove si ritiene scorra periodicamente metano liquido), e pianure. Dopo la discesa, Huygens ha fotografato una piana di colore scuro coperta da piccole rocce e sassi, composti da ghiaccio d'acqua.

In questa unica foto, le due rocce che appaiono appena in basso del centro dell'immagine sono più piccole rispetto alle apparenze: distano circa 85 centimetri dalla sonda, quella di sinistra ha un diametro di circa 15 centimetri e quella nel centro di 4 centimetri. Le rocce sembrano mostrare segni di erosione, e quindi una possibile attività fluviale. La superficie, di colore piú scuro del previsto, è costituita da una miscela di acqua e idrocarburi ghiacciati, mentre la nebbiolina che si vede sarebbe composta di idrocarburi. In seguito, grazie al passaggio di Cassini vicino alla superfice, sono stati trovati nei pressi del polo nord laghi e mari di metano.
Ci sono mari, laghi, una meteorologia complessa con anche la creazioni di nuvole (in foto). Eppure le differenze con il nostro pianeta sono abissali. La temperatura é bassissima, la composizione chimica é anch'essa molto diversa. Come si fa a pensare che un posto di questo tipo possa ospitare la vita?

La vita su Titano

Forse la domanda più giusta dovrebbe essere: come lo si fa ad escludere? L'acqua é per noi molte cose, ma prima di tutto é il solvente dove avvengono le principali reazioni chimiche che permettono la vita. La nostra temperatura ideale, quella a cui siamo abituati e che consideriamo "normale", é tale in quanto permette l'acqua liquida e il susseguirsi di tutta una serie di reazioni chimiche. Può il metano svolgere la stessa funzione?

L'attuale composizione atmosferica di Titano è ritenuta essere simile alla seconda atmosfera terrestre, ovvero quella che ha permesso lo sviluppo degli esseri viventi che hanno in seguito rilasciato l'ossigeno in atmosfera. Tuttavia Titano è molto lontano dal Sole e piuttosto freddo, quindi l'analogia non é completa. Nella sua atmosfera sono presenti composti organici complessi, di notevole interesse per gli esobiologi.

Alcuni esperimenti (in particolare quello di Miller-Urey) suggeriscono la possibilità concreta di sviluppare, in un'atmosfera simile a quella di Titano ed in presenza di radiazione ultravioletta, molecole complesse come la tolina. Si ipotizza che la Terra primordiale fosse disseminata di composti organici complessi grazie a frequenti impatti con comete ricche proprio di toline, che di fatto procuravano la "materia prima" necessaria per lo sviluppo della vita (anche se diversa da come la intendiamo noi).

Alcuni astrobiologi ritengono che l'esistenza di forme di vita basata sul metano siano possibili. Questa ipotesi è supportata da alcune recenti osservazioni: molecole di idrogeno scendono nell'atmosfera di Titano e "scompaiono in superficie", sulla quale è stata inoltre rivelata la mancanza di acetilene, composto che dovrebbe invece essere presente in abbondanza e che potrebbe essere una delle migliori fonti di energia per un'eventuale vita a base di metano. Il ciclo degli idrocarburi imiterebbe dunque il ciclo dell'acqua sulla Terra ed eventuali organismi potrebbero utilizzare idrogeno e acetilene per produrre metano ed energia. Nel febbraio 2015 è stata inoltre modellata una ipotetica membrana cellulare in grado di funzionare in metano liquido con le stesse condizioni che avrebbe su Titano.

Si deve poi considerare l'interno di Titano. Se questo fosse completamente roccioso, le maree gravitazionali di Saturno avrebbero condotto alla formazione di rilievi di altezze piuttosto significative. Altezze che non sono presenti. Ciò potrebbe indicare la presenza di un oceano di acqua mista ad ammoniaca sotto la crosta e, sebbene in condizioni estreme per organismi terrestri, è stato comunque ipotizzato che possa ospitare organismi viventi. Una situazione simile a quella che vi abbiamo raccontato tempo fa con Europa. Siamo soli nell'universo?

Non lo sappiamo, non ancora. Ma non dobbiamo mai scordare quanto é bello ricercare e scoprire. Se su Titano scoprissimo delle forme di vita diverse dalla nostra, questo risponderebbe a molte delle nostre domande, e inevitabilmente ne creerebbe molte altre di riflesso. Dovremo aspettare i risultati di una delle tante missioni previste. Chissà se assisteremo mai a questa scoperta, speriamo!