Tutto da rifare per i diritti TV della Serie A: la Lega rescinde con Mediapro

Come prevedibile, la Lega Calcio ha deciso di rescindere il contratto con Mediapro per i diritti TV della Serie A. Tutto da rifare, quindi.

Tutto da rifare per i diritti TV della Serie A: la Lega rescinde con Mediapro
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Si è ufficialmente conclusa quella che sarebbe dovuta essere una rivoluzione per il mercato televisivo italiano, almeno per quanto riguarda le trasmissioni della Serie A nei prossimi tre anni. E si è conclusa con il peggior esito possibile, dal momento che siamo praticamente a giugno e - a poco più di due mesi dall'inizio del nuovo campionato - ancora non si sa chi lo trasmetterà.
Nelle ultime settimane abbiamo più volte trattato il tema, ipotizzando i possibili scenari, ma la decisione presa ieri dalla Lega Calcio ha praticamente mandato tutto in aria, costringendo l'organo che gestisce il nostro calcio a ricominciare tutto da zero, dopo quattro mesi di promesse, mancate fideiussioni, scontri, blocchi in tribunale, possibili vendite, voci di corridoio e tanto altro. Qualcuno direbbe che la situazione riflette a pieno quello che è lo scenario di un calcio italiano che mai come in questi mesi si è trovato profondamente confuso: una Nazionale che registra un clamoroso flop, non qualificandosi ai mondiali, e gli organismi di vigilanza e governance tutti commissariati da Giovanni Malagò il quale, come se non bastassero gli altri problemi dello sport nostrano, si è trovato a fronteggiare anche questa particolare questione legata ai diritti TV.

Tutto da rifare

Si riparte dall'inizio, quindi, perché come vi abbiamo raccontato su queste pagine i pacchetti pubblicati da Mediapro non saranno venduti, dal momento che nella giornata di ieri la Lega Calcio, all'unanimità, ha fatto passare la linea del presidente Miccichè che aveva proposto già lunedì 22 maggio la rescissione del contratto con gli iberici. I club quindi hanno deciso di riprendersi in mano il destino della copertura televisiva del nostro calcio, lasciando presagire trattative private con i vari broadcaster interessati. Una decisione forte ma non certo un'accelerata, dal momento che la rescissione richiederà almeno una settimana, a cui si dovranno aggiungere altre giornate di trattative, il che vuol dire che prima della metà di giugno non sapremo chi trasmetterà le partite.
Lega e Infront contano di completare tutto l'iter entro la metà del prossimo mese, ma c'è un altro punto che potrebbe allungare i tempi. L'offerta di Mediapro per la Lega era molto vantaggiosa, in quanto avrebbe garantito al calcio italiano e i club la bellezza di 1,2 miliardi di Euro. A questo punto invece lo scenario è tutto suo a sfavore, si troverà costretta a vendere senza se e senza ma i diritti al miglior offerente in tempi relativamente brevi.
Sky già tempo fa aveva fatto sapere di essere pronta a presentare un'offerta importante per "garantire il futuro del calcio italiano", mentre Mediaset si è semplicemente detta interessata, senza però mai lasciar intendere di essere in procinto di effettuare un investimento importante. Il Biscione, alla luce dell'accordo stilato con la televisione di Murdoch, appare quanto mai defilato.
Ecco quindi profilarsi un ipotetico scontro con Perform e TIM, senza dimenticare un possibile re-ingresso in gioco di Mediapro, che da marzo a oggi ha già versato la bellezza di 64 milioni di Euro. Quest'ultima soluzione potrebbe essere la più diplomatica, per evitare strascichi legali che andrebbero ad aumentare ulteriormente i tempi. Il presidente di Lega, Miccichè, al termine della riunione non si è sbottonato sul futuro e ha affermato che al termine della risoluzione si "aprirà immediatamente un percorso di trattative private con tutti i broadcaster interessati". Il percorso, ha sottolineato, dovrà essere il più rapido possibile, in quanto la stessa Lega conta di ricevere nel più breve tempo possibile le offerte che possano soddisfare le esigenze, ovviamente il tutto seguendo la Legge Melandri.

A riguardo si è pronunciato il vice commissario Nicoletti, il quale ha sottolineato come, "decorsi tre bandi senza la cessione definitiva dei diritti, in casi di urgenza è previsto l'andare a trattativa privata diretta, nel rispetto dei soliti criteri di non discriminazione e trasparenze e delle linee guida dell'Antitrust". Le porte alla società spagnola non sono state completamente chiuse, nonostante la risoluzione. Nicoletti ha infatti voluto ricordare che la "Lega ha collaborato molto con Mediapro: oggi ha deciso che era trascorso troppo tempo e le loro proposte erano insufficienti. Se faranno altre proposte saranno prese in considerazione. Dato il valore sociale del calcio, abbiamo fatto scelte anche nell'interesse del consumatore ultimo".

Canale della Lega? Non più un'ipotesi

Resta sullo sfondo sempre l'ipotesi del canale della Lega, che però mai come oggi appare uno scenario lontano, visto che i club puntano a vendere i diritti al miglior offerente per incassare quanto più possibile. È chiaro però che qualora non dovessero esserci offerte soddisfacenti, l'unica soluzione è rappresentata dal canale unico. Non bisogna nemmeno sottovalutare le possibili offerte da operatori del web come Facebook e Amazon, che già in passato avevano lasciato intendere di essere interessate al calcio italiano, ma chiaramente siamo nel campo delle ipotesi. La situazione attuale è che il calcio italiano ancora non ha una casa (almeno televisiva).