Uber Elevate: VTOL e supporto della NASA per cambiare il futuro dei trasporti

Esploriamo il progetto Uber Elevate, che in partnership con la NASA promette di rivoluzionare il futuro dei mezzi di trasporto.

Uber Elevate: VTOL e supporto della NASA per cambiare il futuro dei trasporti
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

L'interesse di Uber nei confronti dei VTOL, veicoli a decollo verticale comunemente chiamati auto volanti, è già noto da diverso tempo e, dopo il summit tenutosi ad aprile, finalmente sono giunte nuove informazioni riguardanti il programma Elevate. La nota società californiana immagina di poter realizzare in futuro un ipotetico viaggio di lavoro da San Francisco a San José, che normalmente richiederebbe circa quattro ore, in soli quindici minuti. Il viaggio proposto non è casuale, ma vuole mettere in luce una drammatica situazione che va man mano peggiorando: solo l'anno scorso, ciascun cittadino di San Diego ha speso in media 230 ore per viaggiare da casa al lavoro. Non solo è una notevole quantità di tempo perso, ma è anche una condizione dannosa per la salute, poiché è stato dimostrato che muoversi nel traffico aumenta lo stress e la pressione cardiaca.
Uber ritiene di aver la soluzione per permettere alle persone di sfruttare il loro tempo in modo diverso, per esempio stando con la famiglia oppure lavorando dieci giorni in più all'anno. Esattamente come i grattacieli hanno permesso all'uomo di risolvere il sovraffollamento urbano sviluppandosi verso l'alto, anche il settore dei trasporti necessita di un'evoluzione tridimensionale.

Le infrastrutture

Sarà necessario effettuare importanti investimenti per creare le infrastrutture necessarie all'utilizzo dei VTOL, ma questi non sarebbero superiori a quelli attualmente intrapresi dagli stati per il miglioramento della viabilità. A parità di costo, inoltre, i vantaggi sarebbero estremamente superiori. Spendere miliardi per costruire una nuova autostrada dà vita a una singola tratta che in caso di incidenti e congestioni non offre soluzioni alternative. Al contrario, con il medesimo investimento sarebbe possibile costruire diversi eliporti che darebbero vita a una rete viaria ampia e variegata. Sfruttando inoltre la verticalità e le diverse "stazioni" edificate, le tratte percorribili sarebbero numerose e diversificate e offrirebbero collegamenti più flessibili.
Gli investimenti sarebbero rivolti alla costruzione di speciali eliporti posizionati sui tetti di palazzi e parcheggi, al posto di aeroporti abbandonati e ai lati delle autostrade, sfruttando le numerose terre inutilizzate. Stazioni di partenza e di arrivo per i veicoli a sollevamento verticale, che saranno una versione completamente riveduta e aggiornata degli attuali elicotteri. Sfruttando una propulsione elettrica, i VTOL non genereranno eccessivo rumore e, a differenza dei moderni velivoli, sarà possibile utilizzarli in contesti cittadini senza causare inquinamento acustico o atmosferico.

Il viaggio dal punto di vista del cliente

L'esperienza del cliente rimane al centro dell'attenzione di Uber che, come per il tradizionale servizio automobilistico, desidera trasformare lo spostamento da un punto A fino alla destinazione B un'esperienza rilassante e priva di preoccupazioni. Tuttavia a causa del costo elevato dei veicoli a decollo verticale, il servizio non sarà in mano ai singoli individui, ma verrà gestito da operatori della compagnia stessa.
Ciò permetterà di garantire un'esperienza standardizzata a partire dall'aspetto del veicolo fino al confort offerto, fornendo al cliente diverse possibilità di personalizzazione come l'impostazione della temperatura desiderata e la scelta di contenuti audiovisivi per allietare il viaggio.
A causa della disposizione e dello scarso numero di stazioni, difficilmente sarà possibile completare il viaggio desiderato sfruttando soltanto i VTOL. Più realisticamente i clienti dovranno effettuare un itinerario per tappe, nel migliore dei casi spostandosi a piedi o eventualmente utilizzando il tradizionale servizio di terra offerto proprio da Uber.
Secondo la società, circa il 25% dei viaggi effettuati sfruttando il servizio Uber è utilizzato come un supplemento ad altre modalità di trasporto e inizia o termina nei pressi di una fermata dell'autobus o della metro. Prenotando quindi un VTOL attraverso l'app dedicata, sarà chiaramente visibile fin da subito il tempo e il prezzo complessivo, tenendo in considerazione tutti gli spostamenti necessari combinati e mostrando sulla mappa il tragitto globale.

Per esempio il cliente verrà accompagnato in macchina fino all'ultimo piano di un parcheggio, dove potrà completare tutte le procedure di imbarco richieste, come il controllo dell'identità e il peso del bagaglio, per poi essere guidato fino al VTOL assegnatogli. Il viaggio sarà notevolmente più veloce rispetto al medesimo tragitto svolto in auto e, dopo un primo periodo di rodaggio, sarà anche sufficientemente economico da poter essere accessibile a chiunque.

L'accordo con la Nasa

Punto chiave dell'intero progetto è la sicurezza. Idealmente Uber Elevate verrà utilizzato quotidianamente al posto della tradizionale automobile, pertanto in ciascuna località verrà effettuato un numero senza precedenti di viaggi aerei. Offrire un servizio sicuro e affidabile è quindi non solo una necessità, ma anche una sfida. Per riuscire a ottenere successo in questa impresa, Uber ha aperto le proprio porte a una partnership con la Nasa. L'agenzia statunitense, infatti, ha intrapreso da ormai due anni uno studio approfondito riguardante l'integrazione di veicoli a decollo verticale in un contesto urbano.
Concentrandosi in particolare su San Francisco, la NASA ha analizzato la geografia dell'area metropolitana, integrando diversi dati relativi alla temperatura, la presenza di terreni inutilizzati e la possibilità di costruzione di nuove infrastrutture, per sviluppare un modello su come i VTOL potrebbero essere utilizzati e dove gli impianti dovrebbero essere installati.
Uber ha quindi firmato uno Space Act Agreement con la NASA per creare un nuovo sistema di controllo per il traffico aereo finalizzato alla gestione dei VTOL. La società californiana ha così la possibilità di sfruttare i traguardi già raggiunti dall'agenzia spaziale con il progetto Uncrewed Traffic Management, inizialmente introdotto nel 2015 per regolare l'utilizzo di droni.
L'accordo non prevede alcuno scambio di denaro, ma è pensato per permettere il libero scambio di tecnologie ed esperienze tra le due società, unite nel comune obbiettivo di sostituire il sistema di controllo dei viaggi aerei senza equipaggio con un nuovo ordinamento più efficace e regolamentato. Per quanto il progetto possa sembrare un'utopia fantascientifica, Uber ha dichiarato che Elevate prenderà vita entro il 2020 e verrà sperimentato in tre città: Dallas, Dubai e Los Angeles. Con la possibilità che il futuro dei trasporti venga completamente rivoluzionato, non ci resta che aspettare per vedere se i piani ambiziosi della tanto discussa società americana diventeranno presto realtà.