L'umanità ha da sempre dato grande prova di inventiva e fantasia, tant'è che non possiamo esimerci dal continuare a parlare di unità di misura strampalate.
A un anno di distanza dal nostro approfondimento sulle unità di misura più strane e bizzarre, dagli universitari del Massachusetts usati a mo' di righello alle renne con le loro vesciche, ma ce ne sono tante che per ovvie ragioni abbiamo dovuto saltare e che avrebbero meritato almeno un accenno. E allora perché non creare un sequel?!
Ecco a voi un altro poderoso set di unità di misura buffe, da quelle serie ma curiose a quelle fuori di testa come piacciono a noi, una dietro l'altra e senza una classifica, accomunate tutte da curiosità e ironia, oltre a non essere riconosciute dal sistema internazionale delle misure, ovviamente!
Le misure quasi accettabili
Mickey - Come calcolare la sensibilità di un mouse per computer? Ovviamente in Mickey (Mouse)! Il nome è un ovvio gioco di parole tra l'hardware e la mascotte più famosa del mondo. A livello quantitativo, l'unità di mickey indica la minima distanza percorsa dal mouse per far rivelare il movimento al pc e muovere il cursore; dalla definizione si deduce che il valore varia per ogni dispositivo e il confronto delle prestazioni tra due dispositivi è dato in mickey al millimetro.
Indice Big Mac - A differenza di quanto traspare dal nome, si tratta di indicatore economico importante e molto utilizzato. Creato del giornale The Economist nel 1986, l'indice misura il potere d'acquisto tra diversi stati tramite uno dei prodotti più diffusi sul globo, i Big Mac appunto, e che vanta un'elevata standardizzazione trattandosi di un tassello fondamentale del menu di McDonald's. Confrontandone i prezzi e osservando il cambio tra le monete, si può valutare se vi è inflazione in uno dei due Stati, e se sì, di quanto.
Gillette - Se pensate che c'entri qualcosa la lunghezza della barba o l'affilatura delle lame vi sbagliate di grosso, perché i gillette misurano la potenza di un laser. Il passaggio logico è presto spiegato: i laser sono dispositivi altamente energetici e sono in grado di perforare anche le lamette da barba: è proprio questo l'indicatore che venne utilizzato durante il primo esperimento del 1960 a opera di Theodore Maiman e 1 Gillette equivale a 1,5 Joule nel sistema internazionale.
Tornatura -Oxgang, virgate e furlong sono delle unità di misura anglosassoni per l'area, che utilizzano il lavoro dei buoi come riferimento. In particolare, rispettivamente: la quantità di terra coltivabile da un singolo bue in una stagione; la quantità di terra coltivabile in una stagiona ma questa volta di due buoi; infine, la distanza che due buoi potevano percorrere arando prima di fermarsi per riposare. "Sti inglesi" pensereste, eppure nella nostra penisola c'era un'unità di misura molto simile, la tornatura. Originariamente utilizzata dagli antichi romani, questa unità di misura sta a indicare la superficie che una coppia di buoi riesce ad arare in una giornata.
Misure totalmente fuori di testa
Sheppey - Qual è la massima distanza possibile perché un gregge risulti ancora pittoresco? Non ve lo siete mai chiesto? Strano! Eppure, Douglas Adams e John Lloyd nel loro dizionario umoristico The Meaning of Liff si sono posti tale domanda e stiamo parlando di 1,4 km circa. Il nome deriva da un'isola inglese omonima, il cui significato etimologico dovrebbe essere "isola delle pecore", per l'appunto.
Garn - Immaginatevi di essere famosi come indicatore per la nausea: purtroppo (o per fortuna) è quello che è successo al senatore repubblicano Jake Garn, primo membro del congresso degli Stati Uniti d'America a partecipare a una missione spaziale. Pur essendo un ex pilota dello Utah Air National Guard, ciò non gli impedì durante la missione spaziale di sentirsi male; ciò che è peggio è che a realizzare tale indice fu la NASA stessa, che tutt'ora lo utilizza all'interno dell'agenzia spaziale. Un Garn è il massimo livello di malessere da adattamento allo spazio ed esistono solo sottomultipli.
Asino vapore - Ancora oggi utilizziamo i cavalli vapore per misurare la potenza, principalmente dei veicoli, e risulta alle volte anacronistica dal momento che ormai nessuno si mette a confrontare le carrozze e le automobili; ancora più anacronistico è il sottomultiplo del cavallo, l'asino (ci scusiamo con i biologi che stanno leggendo). Se un cavallo vale circa 735,5 W, l'asino vapore ne vale 250, quasi un terzo del cugino equino. Adesso c'è da chiedersi: qualcuno avrà ipotizzato e calcolato il mulo vapore? Secondo voi quando varrebbe?
Elena - Le origini di questa unità di misura non sono del tutto chiare, principalmente attribuita al professore di Cambridge W. A. H. Rushtonche, ma se ne intestò il merito anche lo stesso Isaac Asimov. Vi è una descrizione di Elena di Troia (sì, il personaggio dell'epica greca la cui storia è narrata nell'Iliade) riportata ne La tragica storia del Dottor Faust del drammaturgo inglese Christopher Marlowe che recita: "fu questo il viso che varò mille navi e bruciò le torri immense di Troia". Da questa frase nasce l'unità milliElena, ad indicare quel tipo di bellezza in grado di far varare una singola nave. E voi? Quante navi sareste in grado di far partire con il vostro fascino?
Ne vorreste leggere ancora, magari in maniera ancora più approfondita? Allora vi suggeriamo di dare un'occhiata allo speciale sull'indice Kim Kardashian, utilizzato per calcolare la popolarità degli scienziati.
Le unità di misure più bizzarre 2: la vendetta
L'umanità ha da sempre dato grande prova di inventiva e fantasia, tant'è che non possiamo esimerci dal continuare a parlare di unità di misura strampalate.
A un anno di distanza dal nostro approfondimento sulle unità di misura più strane e bizzarre, dagli universitari del Massachusetts usati a mo' di righello alle renne con le loro vesciche, ma ce ne sono tante che per ovvie ragioni abbiamo dovuto saltare e che avrebbero meritato almeno un accenno. E allora perché non creare un sequel?!
Ecco a voi un altro poderoso set di unità di misura buffe, da quelle serie ma curiose a quelle fuori di testa come piacciono a noi, una dietro l'altra e senza una classifica, accomunate tutte da curiosità e ironia, oltre a non essere riconosciute dal sistema internazionale delle misure, ovviamente!
Le misure quasi accettabili
Mickey - Come calcolare la sensibilità di un mouse per computer? Ovviamente in Mickey (Mouse)! Il nome è un ovvio gioco di parole tra l'hardware e la mascotte più famosa del mondo.
A livello quantitativo, l'unità di mickey indica la minima distanza percorsa dal mouse per far rivelare il movimento al pc e muovere il cursore; dalla definizione si deduce che il valore varia per ogni dispositivo e il confronto delle prestazioni tra due dispositivi è dato in mickey al millimetro.
Indice Big Mac - A differenza di quanto traspare dal nome, si tratta di indicatore economico importante e molto utilizzato. Creato del giornale The Economist nel 1986, l'indice misura il potere d'acquisto tra diversi stati tramite uno dei prodotti più diffusi sul globo, i Big Mac appunto, e che vanta un'elevata standardizzazione trattandosi di un tassello fondamentale del menu di McDonald's. Confrontandone i prezzi e osservando il cambio tra le monete, si può valutare se vi è inflazione in uno dei due Stati, e se sì, di quanto.
Gillette - Se pensate che c'entri qualcosa la lunghezza della barba o l'affilatura delle lame vi sbagliate di grosso, perché i gillette misurano la potenza di un laser.
Il passaggio logico è presto spiegato: i laser sono dispositivi altamente energetici e sono in grado di perforare anche le lamette da barba: è proprio questo l'indicatore che venne utilizzato durante il primo esperimento del 1960 a opera di Theodore Maiman e 1 Gillette equivale a 1,5 Joule nel sistema internazionale.
Tornatura - Oxgang, virgate e furlong sono delle unità di misura anglosassoni per l'area, che utilizzano il lavoro dei buoi come riferimento. In particolare, rispettivamente: la quantità di terra coltivabile da un singolo bue in una stagione; la quantità di terra coltivabile in una stagiona ma questa volta di due buoi; infine, la distanza che due buoi potevano percorrere arando prima di fermarsi per riposare. "Sti inglesi" pensereste, eppure nella nostra penisola c'era un'unità di misura molto simile, la tornatura.
Originariamente utilizzata dagli antichi romani, questa unità di misura sta a indicare la superficie che una coppia di buoi riesce ad arare in una giornata.
Misure totalmente fuori di testa
Sheppey - Qual è la massima distanza possibile perché un gregge risulti ancora pittoresco? Non ve lo siete mai chiesto? Strano! Eppure, Douglas Adams e John Lloyd nel loro dizionario umoristico The Meaning of Liff si sono posti tale domanda e stiamo parlando di 1,4 km circa. Il nome deriva da un'isola inglese omonima, il cui significato etimologico dovrebbe essere "isola delle pecore", per l'appunto.
Garn - Immaginatevi di essere famosi come indicatore per la nausea: purtroppo (o per fortuna) è quello che è successo al senatore repubblicano Jake Garn, primo membro del congresso degli Stati Uniti d'America a partecipare a una missione spaziale. Pur essendo un ex pilota dello Utah Air National Guard, ciò non gli impedì durante la missione spaziale di sentirsi male; ciò che è peggio è che a realizzare tale indice fu la NASA stessa, che tutt'ora lo utilizza all'interno dell'agenzia spaziale. Un Garn è il massimo livello di malessere da adattamento allo spazio ed esistono solo sottomultipli.
Asino vapore - Ancora oggi utilizziamo i cavalli vapore per misurare la potenza, principalmente dei veicoli, e risulta alle volte anacronistica dal momento che ormai nessuno si mette a confrontare le carrozze e le automobili; ancora più anacronistico è il sottomultiplo del cavallo, l'asino (ci scusiamo con i biologi che stanno leggendo).
Se un cavallo vale circa 735,5 W, l'asino vapore ne vale 250, quasi un terzo del cugino equino. Adesso c'è da chiedersi: qualcuno avrà ipotizzato e calcolato il mulo vapore? Secondo voi quando varrebbe?
Elena - Le origini di questa unità di misura non sono del tutto chiare, principalmente attribuita al professore di Cambridge W. A. H. Rushtonche, ma se ne intestò il merito anche lo stesso Isaac Asimov.
Vi è una descrizione di Elena di Troia (sì, il personaggio dell'epica greca la cui storia è narrata nell'Iliade) riportata ne La tragica storia del Dottor Faust del drammaturgo inglese Christopher Marlowe che recita: "fu questo il viso che varò mille navi e bruciò le torri immense di Troia".
Da questa frase nasce l'unità milliElena, ad indicare quel tipo di bellezza in grado di far varare una singola nave. E voi? Quante navi sareste in grado di far partire con il vostro fascino?
Ne vorreste leggere ancora, magari in maniera ancora più approfondita? Allora vi suggeriamo di dare un'occhiata allo speciale sull'indice Kim Kardashian, utilizzato per calcolare la popolarità degli scienziati.
Altri contenuti per Curiosità Scientifiche