Wind: aumentano tutte le tariffe, dettagli dei rincari e come dare disdetta

Wind applicherà dal 17 luglio rimodulazioni su tutta la sua offerta mobile, da un minimo di 1.5 euro a un massimo di 2 euro.

Wind: aumentano tutte le tariffe, dettagli dei rincari e come dare disdetta
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Le rimodulazioni sono pratiche concesse dalla legge, ma che generano molto malcontento nel pubblico. L'aumento di una tariffa non è già di suo cosa gradita, ma ancora peggio è la sensazione di essere completamente inermi nelle mani degli operatori, che possono cambiare le condizioni contrattuali in ogni momento. Non c'è contratto che tenga purtroppo, gli operatori telefonici hanno il coltello dalla parte del manico. L'unica difesa possibile per il consumatore è disdire il proprio abbonamento o cambiare operatore, una procedura che però richiede tempo per essere portata a termine. Il caso di Wind però è piuttosto particolare, vista la decisione di aumentare praticamente tutte le tariffe oggi disponibili, a partire dal 17 luglio prossimo. Di certo non saranno pochi i clienti che decideranno di cambiare bandiera, sfruttando magari sconti extra per il passaggio ad un nuovo operatore.

Quanti rimarranno?

Per quale motivo Wind ha deciso di alzare i prezzi? In molti hanno visto in questi aumenti una risposta alla fine del roaming, che porterà menò introiti nelle casse delle compagnie telefoniche. Si tratta di supposizioni ovviamente, che non saranno mai confermate, me speriamo solo che AGCOM rimanga vigile in tal senso. Difficile però spiegare l'ondata di aumenti in arrivo per i clienti Wind, di pochi euro al mese ma che riguardano praticamente tutta l'offerta mobile.
Dal 17 luglio il "costo di alcune offerte Noi Tutti , Noi Tutti Big e Noi Tutti Più, aumenterà di 2 euro ogni 4 settimane". Stessa cosa accadrà agli utenti All Inclusive e Wind Celebration, che spenderanno 1.50 euro in più ogni quattro settimane. L'aumento sarà applicato, come specifica il sito Wind, a queste offerte: "All Inclusive Digital, All Inclusive Double, All Inclusive Big, All Inclusive Super, All Inclusive Special, All Inclusive Wind Unlimited, All Inclusive King, All Inclusive Young Edition, All Inclusive Digital, All Digital, All Inclusive +, All Inclusive Music, All Inclusive Mega, All Inclusive Limited Edition, All Inclusive Senior, All Inclusive 3 GIGA, Wind Celebration, All Inclusive Twin, All Inclusive Gold, All inclusive". Infine, chi ha un piano Wind 2 e Wind 2 senza scatto pagherà 2 euro in più ogni trenta giorni.
Il motivo dei rincari, afferma Wind, sta nella "modifica delle condizioni strutturali di mercato", una frase che non rende certo chiari i motivi di questa rimodulazione di massa.
L'unico modo per gli utenti di difendersi è quello di disdire la propria offerta e cambiare operatore, come indicato nel sito Wind: "Come previsto dall'art. 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche e a seguito della presente proposta di modifica delle condizioni contrattuali, potrai esercitare entro 30 giorni dalla comunicazione SMS, il diritto di recesso dal contratto o passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione, dandocene comunicazione con lettera raccomandata A.R. al seguente indirizzo:
Wind Tre S.p.A. Casella Postale n. 14155, Ufficio Postale Milano 65 - 20152 Milano.
Qualora tu decida di recedere e alla linea interessata dalla presente proposta di modifica sia associato un contratto per l'acquisto rateizzato di un prodotto in corso di vigenza (es. telefono, Tablet, etc.), prima di recedere dal contratto o di passare ad altro operatore potrai decidere se pagare le rate residue anche in un'unica soluzione, indicando tale scelta nella suddetta raccomandata.
"

Insomma, Wind, e in generale tutti gli operatori, si tutelano dietro al diritto di recesso per modificare a proprio piacimento i contratti. Un tempo questo avveniva principalmente dopo periodi di tempo molto lunghi, quando le condizioni del mercato cambiavano effettivamente. Ormai però nelle rimodulazioni entrano anche offerte stipulate da relativamente poco tempo, per cui l'unica difesa per il consumatore rimane quella del cambio di operatore, un'operazione che però richiede tempo e, di norma, l'esborso di altro denaro.