Windows compie 35 anni: la storia del sistema operativo Microsoft

Ripercorriamo le storiche tappe del sistema operativo di casa Microsoft dal 1985 a oggi, dalla sua nascita fino all'ultima versione.

Windows compie 35 anni: la storia del sistema operativo Microsoft
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10 novembre 1983, un ventottenne di Seattle chiamato Bill Gates dopo due anni di lavori decise di annunciare ufficialmente, assieme al suo team di Microsoft, il lancio imminente di un programma chiamato inizialmente "Interface Manager" e poi "Windows", la nuova interfaccia per dispositivi MS-DOS (sigla di Microsoft Disk Operating System) che punta ad affrontare la competizione di Lisa, la GUI (Graphical User Interface) per computer sviluppata da Apple e rilasciata nel gennaio 1983.
Dopo due anni, precisamente il 20 novembre 1985, il colosso fondato ad Albuquerque finalmente rilasciò la prima, storica versione Windows 1.0, circa un anno dopo il lancio del successore di Lisa, ovvero Macintosh. Nonostante l'iniziale bassa popolarità del sistema operativo, lentamente è stato scelto da sempre più utenti e aziende fino ad arrivare allo standard consolidato di oggi: Windows 10. Ma per arrivare a questa versione ne è passata di acqua sotto i ponti. Vediamo assieme tutte le tappe di queste "finestre" verso un nuovo mondo digitale.

Windows 1.0, 2.0 e 2.1, la nascita

Windows 1.0 è stata la prima, storica edizione del sistema operativo di casa Microsoft. I suoi requisiti minimi erano importanti per il tempo: servivano 2 floppy disk, 256 kilobyte di memoria e una scheda grafica, ma per usare più programmi allo stesso tempo serviva un hard disk e 512 kb di RAM. Il suo funzionamento era peculiare poiché non puntava a sostituire il sistema MS-DOS, piuttosto lo integrava come se fosse una vera e propria nuova "interfaccia". MS-DOS rappresentava negli anni Ottanta oltre il 90% del mercato mondiale, la transizione da un sistema all'altro doveva essere graduale.
Windows 1.0 però era molto di più: benché permettesse di richiamare funzioni di MS-DOS eseguendo programmi da file .exe, questi file avevano un formato "new executable" che solo Windows poteva elaborare attraverso una gestione della memoria innovativa, in grado di supportare programmi più pesanti sulla memoria RAM disponibile.

Inoltre, Windows 1.0 includeva anche i driver originali per dispositivi come tastiere, stampanti, schede video e, soprattutto, il mouse: questa periferica, infatti, con MS-DOS non esisteva data la mancanza di elementi grafici e finestre - da cui il nome del sistema operativo - da spostare nel monitor. Grazie a queste funzionalità, lentamente Windows 1.0 giunse in sempre più computer, fino alla sostituzione con Windows 2.0 nel novembre 1987.

La seconda edizione dell'OS di Microsoft, rispetto alla precedente, forniva una gestione delle finestre decisamente migliore grazie all'introduzione di icone, menu, box di dialogo e la meccanica Dynamic Data Exchange (o DDE) che permetteva a due applicazioni in esecuzione di condividere un insieme di dati; per fare un esempio pratico, era possibile collegare i dati di un foglio di calcolo in un documento creato in un elaboratore testi. La gestione della memoria fu un altro cambiamento importante che permise di sfruttare parte della memoria estesa, consentendo alle applicazioni DOS di superare i 640 Kb di memoria.
Successivamente vennero Windows 2.1 e Windows/386, due estensioni raggruppate nel nome unico Windows 2.1x, progettate però per macchine con al loro interno rispettivamente processori Intel 80286 a 16 bit e Intel 80386 a 32 bit. Distribuite nel 1988, erano molto simili tra loro ma introdussero il supporto per la tecnologia a 32 bit, un passo importante per lo sviluppo del multitasking.

Windows 3.x, il cambio di design

Nel 1990 Microsoft rilasciò Windows 3.0, anch'esso considerabile un ambiente basato su DOS piuttosto che un vero e proprio sistema operativo a sé stante. Rispetto ai predecessori, però, figurava una nuova GUI quasi tridimensionale in cui i programmi potevano essere eseguiti direttamente dalle loro icone piuttosto che dalla lunga lista di file .exe.
Altre novità importanti furono il consolidarsi del protocollo DDE, l'utilizzo della memoria virtuale grazie al supporto ai processori a 32 bit, l'introduzione del Program Manager per gestire tutti gli eseguibili, del File Manager per accedere alle applicazioni e modificarle e della Task List, non altro che una prima edizione dell'odierno Task Manager usato per terminare i processi.

La grande novità di Windows 3.x giunse nell'ottobre 1991, con il rilascio della nuova versione "con estensioni multimediali", ovvero con un'interfaccia per controllare dispositivi come schede audio e video, scanner, joystick analogici, dispositivi MIDI e soprattutto i famosi CD-ROM, successori dei floppy disk e sempre più utilizzati dagli utenti. Con questa versione cambiarono anche i requisiti minimi per l'installazione dell'OS: serviva un hard disk con 30 MB di spazio libero, un lettore CD-ROM, 2 MB di RAM, un mouse, MS-DOS versione 3.1 e scheda grafica VGA.
Windows 3.0 fu un successo, grazie all'interfaccia basata sulle icone, alla facilità nell'avviare ed eseguire applicazioni e al maggiore controllo sul sistema. Tale successo nella critica trova riscontro nelle vendite, arrivando su 40 milioni di PC di cui solo il 5% precedentemente aveva una versione di Windows installata. Solo nel 1990, Microsoft annunciò di aver registrato, proprio grazie alle vendite di Windows 3.0, oltre 1 miliardo di dollari di entrate.

Windows 95, 98 e Me, verso l'era moderna

Cinque anni dopo, precisamente il 24 agosto 1995, Microsoft rilasciò il successore Windows 95. Anch'esso riscosse particolare successo grazie (di nuovo) alle tante novità visibili nell'interfaccia grafica, ma anche grazie al nuovo approccio "plug-and-play". Basato sempre su MS-DOS, cambiò l'approccio alle applicazioni rinnovando il desktop in quello che oggi utilizziamo come quadro base in cui contenere scorciatoie dei programmi nella barra delle applicazioni, dove ancora oggi si trovano l'ora, la lingua della tastiera e il mixer del volume.
Non solo, con Windows 95 giunsero anche il famosissimo menu Start per accedere a tutti i software installati in maniera chiara e rapida; ma tantissime funzioni come il cestino, Windows Explorer, la cartella Documenti e nuove impostazioni di rete. Sul lato multimediale, poi, va assolutamente citato l'AutoRun per avviare velocemente e automaticamente ogni programma contenuto nei CD-ROM inseriti nel lettore.

Complementare a questa funzione è l'approccio "plug-and-play" ideato per automatizzare la ricerca e la configurazione delle periferiche collegate al computer, chiedendo però in alcuni casi un intervento manuale. Tra l'altro, Windows 95 giunse sul mercato proprio su CD-ROM, con l'alternativa floppy disk per chi ancora aveva un PC senza lettore.

Windows 95 definì la nuova era dei sistemi operativi sul fronte commerciale: il primo spot pubblicitario vide la comparsa dei Rolling Stones con Start Me Up, in riferimento al nuovo menu, ma anche le star Jennifer Aniston e Matthew Perry della sitcom Friends apparirono in un video promozionale della durata di 30 minuti, registrato per mostrare le feature dell'OS al pubblico. Gli sforzi ripagarono Microsoft, poiché soltanto in 4 giorni vennero vendute oltre 1 milione di copie; per la fine del 1998, Windows 95 era installato nel 57,4% dei computer desktop, con Windows 98 al secondo posto con il 17.2% di share.

Windows 98, rilasciato il 25 giugno 1998, introdusse funzionalità come la sospensione, il supporto a dispositivi USB, configurazioni multi-monitor e allo standard ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) nato per permettere una gestione migliore del sistema e delle periferiche. Il vero focus di questa edizione fu però il World Wide Web: Windows 98, infatti, giunse con Internet Explorer 4, Outlook Express, Microsoft Chat e NetMeeting, tutti programmi dedicati all'accesso a Internet. Nel 1999 seguì il lancio di Windows 98 Special Edition, versione aggiornata con Internet Explorer 5.0 e Windows Media Player 6.2.

Poco più di un anno dopo, nel settembre 2000, sul mercato giunse Windows ME o Millennium Edition, l'ultimo sistema operativo basato su MS-DOS, con tanti programmi dedicati al mondo multimediale come Windows Media Player 7 e Windows Movie Maker. Nonostante queste novità, gli utenti non apprezzarono la rimozione del supporto alla modalità DOS e l'eccessiva instabilità del sistema, definito poi da alcuni critici come PC World come "uno dei peggiori sistemi operativi rilasciati da Microsoft".

Windows NT e 2000, l'esperimento parallelo per il business

Va menzionato però anche il progetto parallelo Windows NT, nato nel 1988 con la versione NT 3.1 come sistema operativo per server e workstation. La sua peculiarità rispetto alle versioni per consumer era il supporto a molti più processori e una gestione ottimizzata delle risorse del sistema e della rete. Poco conosciuto dall'utente medio a causa della sua natura più professionale e dedicata a dispositivi che necessitano di maggiore sicurezza, ancora oggi viene sviluppato ed è giunto alla versione Windows Server 2019.

Il cambio di nome venne scelto con l'avvento di Windows 2000: giunto alla versione NT 5.0, il team di Microsoft decise di evitare un'eccessiva confusione unendo in un'unica famiglia le diverse edizioni del sistema operativo. Windows 2000, infatti, giunse sul mercato nelle edizioni Professional, Server, Advanced Server e Datacenter Server. Proprio per questo approccio differente da parte dell'azienda, questa versione dell'OS è molto particolare: ogni edizione include una serie di funzionalità inedite che costituiscono il cuore del sistema, però con elementi specifici per i clienti di riferimento.

Lanciate tutte il 17 febbraio 2000, sono definibili come successori di Windows NT 4.0 ma, in parte, anche del tanto criticato Windows ME. Microsoft definì Windows 2000 come il sistema operativo al tempo più sicuro al mondo, ma non mancarono attacchi informatici importanti come Code Red e Nimda; fino alla fine del supporto nel 2010, l'OS continuò a ricevere patch di sicurezza praticamente ogni mese. Ormai, però, quasi tutti si erano decisi a passare a Windows XP.


Windows XP, l'unione perfetta

Il 25 ottobre 2001 giunse sul mercato il pupillo di Microsoft, forse il sistema operativo di maggior successo del colosso di Redmond: Windows XP, un prodotto perfetto sia per aziende che per utenti più "casual". Le performance erano migliorate notevolmente rispetto a Windows ME, e con esse anche la stabilità del sistema.
L'interfaccia grafica cambiò tantissimo rispetto ai predecessori introducendo effetti visivi come ombre e stili particolari, anche il menu Start cambiò notevolmente con un design a due colonne e la possibilità di modificare applicazioni e documenti visualizzati nella schermata; la barra delle applicazioni ricevette un trattamento simile, introducendo la possibilità di raggruppare le istanze dello stesso programma aperte nel sistema e selezionarle in base all'esigenza.

Altre feature importanti furono il cambiamento rapido del profilo, l'arrivo di DirectX 8.1, un avvio molto più veloce e maggiore sicurezza grazie a nuovi protocolli di protezione dei file. Microsoft decise però anche di rimuovere alcune funzionalità tra cui i comandi MS-DOS rimasti implementati e anche modifiche alle impostazioni di rete.
Le edizioni di Windows XP lanciate sul mercato nel corso degli anni sono molte: le due originali sono Home Edition e Professional Edition, ma si parla anche di Windows XP Media Center Edition, dei Service Pack 1, 2 e 3, Windows XP Tablet PC Edition e infine la più recente Windows Embedded POSReady 2009.
Questa versatilità del sistema operativo lo rese il più utilizzato al mondo per ben 11 anni, quando Windows 7 lo sostituì; nel 2020, però, ricerche recenti hanno dimostrato che in alcuni paesi come l'Armenia ha ancora uno share decisamente elevato, per un certo periodo pari anche al 42,57%. Con la fine del supporto esteso nel 2014 e il leak del codice sorgente su 4chan nel 2020, sempre più utenti si sono convinti di dover passare alle versioni più aggiornate.

Windows Vista, un rapido flop

Windows Vista è considerata ormai la "pecora nera" di Microsoft: rilasciato globalmente il 30 gennaio 2007, non riuscì affatto a convincere gli utenti a sostituire il predecessore XP con la versione più aggiornata. Le sue novità come l'interfaccia grafica rinnovata nello stile Aero, i nuovi programmi inclusi nel sistema come Media Player 11 e Internet Explorer 7, ma anche Windows Defender e l'User Account Control - ovvero la richiesta all'utente della conferma dell'esecuzione di certi programmi e il cambio di privilegi nel sistema -, per quanto interessanti non fermarono i commenti negativi da parte dell'utenza. Anzi, in parte li alimentarono.
Uno dei primi elementi negativi evidenziati dai consumatori fu il tempo di sviluppo: la prima versione, infatti, venne sviluppata nel maggio 2001 ed era concepita come la "transizione" tra Windows XP e Windows 7, ovvero un mix delle feature più importanti di XP e le novità in arrivo su 7, tra cui anche la nuova interfaccia grafica più elegante.

Nel 2004, però, il team di Microsoft si rese conto che si era perso il filo dello sviluppo del sistema operativo, tanto che nel corso degli anni successivi alcuni dipendenti mossero critiche anche piuttosto pesanti sul codice ritenuto troppo complicato e pieno di errori. Nonostante ciò, infine Microsoft decise di rilasciare Vista sul mercato cercando di risolvere solo successivamente i tanti problemi.
Questo approccio non convinse affatto gli utenti, dato che il sistema era comunque troppo lento, richiedeva componenti hardware troppo costose e potenti per il tempo e, come se non bastasse, il prezzo di Windows Vista era troppo alto e le complicazioni nell'installazione erano altrettanto fastidiose. Insomma, Vista in breve tempo scomparve dalla maggior parte dei PC su cui era installato per lasciare spazio al successore.

Windows 7, verso l'eleganza

Windows 7 può essere considerata la redenzione dopo il flop di Vista, essendo oggi uno dei sistemi operativi più usati di sempre. Rilasciato nell'ottobre 2009, questo OS introdusse come il predecessore un cambio di design verso un'eleganza e un minimalismo sempre più importanti e visibili grazie a Windows Aero; tra le novità più importanti vanno sicuramente citate le librerie, il nuovo HomeGroup del sistema di condivisione file e il supporto per l'input multitouch, ma anche il riconoscimento vocale, la scrittura a mano, il supporto di hard disk virtuali VHD e prestazioni migliorate sui processori multi-core.
L'estensione del supporto hardware fu una novità interessante e variava da versione a versione, permettendo all'utente di installare nella versione Ultimate fino a 2 processori fisici, schede video di diversi produttori e 192 GB di RAM. Tra le varie feature rimosse, infine, figurano il menù Start classico, i classici programmi preinstallati come Windows Mail e Movie Maker, ma anche i componenti facoltativi, inclusi tra gli Ultimate Extras.

Windows 7 venne rilasciato in molte versioni, ognuna dedicata al suo pubblico di riferimento: Starter, Home Basic, Home Premium, Professional, Enterprise, Ultimate, versioni N e versioni E. In sole otto ore, questo sistema operativo su Amazon.co.uk divenne il pre-ordine di maggiore incasso nella storia di Amazon, superando il precedente detentore del record, il settimo libro di Harry Potter. A febbraio 2014, Windows 7 aveva una quota di mercato del 47,49%, mentre Windows XP era fermo al 29,23%.

Windows 8 e 8.1, l'ecosistema Metro

E poi si è arrivati a Windows 8 nell'ottobre 2012, il sistema operativo che, assieme all'edizione per smartphone Nokia prodotti dopo l'acquisizione del brand nordico da parte di Microsoft, doveva rendere il design Metro la nuova caratteristica fondamentale di tutti i dispositivi dell'azienda di Redmond.
Questa versione ha infatti introdotto importanti modifiche alla piattaforma e all'interfaccia utente del sistema operativo, per migliorare la sua esperienza utente sui dispositivi mobili, per poi giungere anche su PC con la shell Windows ottimizzata per touchscreen: la schermata Start, infatti, divenne una videata a tutto schermo proprio per enfatizzare l'utilizzo di schermi abilitati al tocco, sullo stile di Windows Phone 8. Non mancano però anche novità come Windows Store, un negozio online per il download e l'acquisto di nuovo software nello stile degli App Store per smartphone, ma anche l'integrazione con i servizi online per sincronizzare app e impostazioni tra dispositivi.

Windows 8 includeva inoltre un supporto migliorato per configurazioni a più schermi, oltre che una nuova interfaccia utente per la copia e lo spostamento dei file; stesso trattamento ha ricevuto la Gestione attività, ridisegnata per mostrare un semplice elenco dei processi in esecuzione con informazioni più dettagliate su CPU, Memoria, Disco e impatto sulle prestazioni del sistema.
Rilasciato in quattro edizioni (Windows 8, Windows 8 Pro, Windows 8 Enterprise e Windows RT), è stato poi sostituito nel 2013 da Windows 8.1, un aggiornamento gratuito dedicato a risolvere tutti i problemi segnalati su Windows 8: tra le novità fondamentali si segnalano la schermata iniziale migliorata, integrazione con OneDrive e tutorial estesi per insegnare a tutti come usare la nuova interfaccia Metro. Sebbene abbia ricevuto un consenso migliore rispetto al predecessore, anch'esso rapidamente perse utenza a causa della sussistenza di problemi già presenti su Windows 8.

Windows 10, l'esperienza definitiva?

Se Windows Vista era la via di mezzo tra XP e 7, includendo funzionalità di entrambi i sistemi operativi in una transizione fallimentare, Windows 10 si potrebbe definire una via di mezzo tra l'efficienza di Windows XP e il cambio di design di Windows 8. Tra le feature più importanti introdotte con questo sistema operativo, infatti, figurano il supporto per le app universali eseguibili su PC, tablet e smartphone con codice pressoché identico; una GUI ottimizzata sia per mouse che per touchscreen, e tante nuove funzionalità di sicurezza e una gestione di finestre e desktop ottima.
Disponibile in cinque edizioni, e per quanto quella iniziale lanciata nel luglio 2015 venne considerata come "affrettata e incompleta", l'utenza apprezzò sempre più le versioni successive, passando a Windows 10 in massa. Dopo tre anni dal lancio, finalmente riuscì a sorpassare Windows 7 e quest'anno, nel mese di aprile, centri di ricerca come StatCounter hanno affermato che Windows 10 ha uno share del 73,14%.

Con l'annuncio da parte di Microsoft della garanzia del supporto esteso fino al 9 gennaio 2029 per le ultime versioni, Windows 10 attualmente si propone come la versione più popolare di Windows di sempre (dato anche l'aumento del bacino di utenza globalmente) e, possibilmente, come una versione pressoché definitiva: gli update continuano a essere rilasciati dal team di Redmond e il prossimo cambiamento al Fluent Design dovrebbe giungere non come nuovo sistema operativo ma come aggiornamento major dell'OS, garantendogli maggiore longevità.
Di sicuro non sarà la conclusione dell'evoluzione di Windows ma solo un'altra delle tappe più importanti dell'OS che, dopo 35 anni, continua a fare la storia.