Speciale WWDC 2010

Apple reinventa il cellulare. Di nuovo (?)

Speciale WWDC 2010
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Quando Steve Jobs è salito sul palco del Moscone West appena qualche ora fa nessuno si aspettava grandi cose. Dopo lo scoop di Gizmodo (che quasi due mesi fa mostrò il nuovo iPhone in anteprima mondiale), i rumors sulla scena Apple sembravano essersi placati quasi del tutto. Certo, sopravvivevano le ipotesi più improbabili, come un cameo di Steve Ballmer (il vulcanico Amministratore Delegato di Microsoft, per un video esplicativo delle sue "performance" durante i keynote clickate qui), una nuova versione di OS X e via di questo passo. In realtà, mentre la massa di giornalisti si accalcava lungo le transenne, in questa soleggiatissima giornata Californiana, l'attesa sembrava decisamente sottotono, e anche i più fedeli seguaci della Mela mostravano qualche cedimento nella fede.Eppure Steve c'è riuscito di nuovo.

Verso il futuro.

iPhone 4 trascende la nozione di cellulare, anche quella di smartphone e si lancia deciso verso il nuovo modo di intendere l'IT che Apple ha inaugurato con iPad; Jobs l'aveva già preannunciato qualche giorno fa durante la tradizionale All Thing Digital Conference organizzata da Walt Mossberg: "l'era del PC è finita, questo potrà dar fastidio ad alcuni [...] quelli che come noi sono cresciuti con i computer [...] il futuro è altrove". Ma dov'è questo altrove? La risposta di Apple sembra essere, "ma come, non ve ne siete accorti? Nelle vostre dita!". iPhone 4, ancor più dei suoi predecessori, abbandona la tradizionale centralità della telefonata (neppure citata durante il Keynote) per diventare un device multimediale a tutto tondo, in grado di creare contenuti oltre che di fruirli. Apple guarda a un domani libero dalla dittatura delle compagnie telefoniche, dove i "padroni del vapore" si sono trasformati in fornitori di connettività, che non lucrano più sul minutaggio delle chiamate, ma fanno profitti proponendo pacchetti dati sempre più vantaggiosi. FaceTime, l'applicazione di videochat made in Apple che debutterà con iPhone 4, va in questa direzione: tutta costruita su standard liberi, sarà utilizzabile inizialmente solo su rete WiFi e ogni produttore di hardware o software sarà libero di implementarla nei suoi device. La rivoluzione qui non sta nella tecnologia, ampiamente disponibile da decenni, ma nella modalità di utilizzo. Jobs vuole prendere un prodotto che non ha mai fatto breccia nel pubblico (in quanto hanno mai fatto una videochiamata nonostante le martellanti pubblicità di 3?) e proporlo come il futuro della comunicazione, rendendolo finalmente accessibile e facile da usare. Avrà successo? Nessuno può dirlo ora, ma il tentativo è coraggioso, un po' come l'eliminazione dei Floppy dal primo iMac o l'iPad senza porte USB. Ci saranno critiche, naturalmente, ma dal nostro punto di vista, che è sempre quello dei technology enthusiast, per non dire dei Nerd senza appello, il gioco può decisamente valere la candela. Con questo Keynote Jobs è stato piuttosto chiaro, i computer sono destinati a diventare una parte sempre più minoritaria del business dell'azienda di Cupertino. Esisteranno ancora, naturalmente, ma il focus è tutto spostato sulle applicazioni mobile; dal 2007 ad oggi lo switching è stato lento ma impietoso, dalle prime, goffe web app su iPhone 2G, fino allo strabordante successo dell'attuale Store. Jobs però, oltre alla sua classica passione per la tecnologia, ha capito anche un'altra cosa, che manca completamente ai suoi competitors, nell'epoca della convergenza (già profetizzata da Negroponte nel suo mitico Essere Digitali, vero testo sacro della nostra industry) l'informatica sopravviverà solo se saprà unirsi ai media e all'editoria tradizionali. Giornali, televisioni, magazine, tutti sono destinati, prima o poi, ad abbandonare le loro nicchie e a trasferirsi su una piattaforma tanto nuova quanto sconosciuta; e se è vero, come ha affermato Eric Shmidt che "[I giornali] non hanno un problema di domanda del loro prodotto, le news. La gente ama le news. Ama leggerle, discuterle, seguirle, commentarle. Internet ha reso le notizie molto più accessibili. Al massimo c'è un problema con la pubblicità, l'organizzazione e i costi fissi di un quotidiano.", il mercato in procinto di aprirsi ha dimensioni da svenimento anche per il più aggressivo dei capitalisti. Ed ecco che, proprio alla fine del keynote, Steve tira fuori la sua arma migliore, iAds, un progetto che forse interesserà poco agli utenti finali, ma che, senza dubbio, ha già sollevato molta polvere dalle scrivanie delle redazioni di mezzo mondo. Se l'intuizione di Apple è corretta, ovvero l'utente si deciderà a guardare la pubblicità se verrà impacchettata con un bel fiocco "Cupertino - Style", allora le cose cambieranno per davvero e l'azienda del Mac sarà la prima impresa nata nell'era del personal computing a reinventarsi per affrontare le sfide del nuovo secolo. Il discorso sembra astratto, ma non lo è per nulla, tutti, da Google a Microsoft, fino ad IBM, stanno disperatamente cercando di superare il paradigma del mouse + tastiera, per offrire servizi innovativi, sociali e di qualità.
Apple in questo senso, guida la schiera dal ormai qualche anno. Per cui non ha molto senso lanciarsi oggi in lamentele geek come la mancata presentazione dei nuovi Mac, o la scarsa attenzione al futuro di OS X. Quella è roba vecchia. Il futuro entrerà nelle nostre tasche, non sulle nostre scrivanie.

WWDC 2010 Apple continua sulla sua strada, fatta di innovazione e scelte radicali, anche discutibili se vogliamo. iPhone 4, insieme alla nuova versione del suo sistema operativo, ribattezzato per l'occasione iOS, spingono sempre di più verso un nuovo modo di intendere l'IT e il futuro dell'informatica. Nell'era dei media integrati Jobs sembra più che mai convinto che le sue piattaforme abbiano qualcosa da dire e non ha alcuna intenzione di piegarsi a chi invoca il "software aperto" o vorrebbe una maggiore libertà su iPhone ed AppStore. Avrà ragione anche stavolta? Difficile da dire, ma la battaglia si preannuncia di certo interessante.