X: L'app di tutto di Elon Musk può diventare realtà?

Elon Musk si prepara a acquistare di nuovo Twitter e a lanciare il famoso progetto della sua misteriosa super app.

X: L'app di tutto di Elon Musk può diventare realtà?
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Il nuovo progetto di Elon Musk è quanto di più misterioso la sua mente abbia mai partorito. L'imprenditore è tornato alla carica per concludere l'acquisizione di Twitter, passo intermedio per dare vita ad una delle sue più vecchie fissazioni: lo sviluppo di X, l'app di tutto. In tre o cinque anni, infatti, Musk vorrebbe creare una super applicazione che comprenda al suo interno una vasta gamma di servizi e funzioni, in modo da dare agli utenti un luogo in cui poter fare tutto quello che desiderano: chat, scambi di denaro, videogame, transazioni finanziarie, social network e chi più ne ha più ne metta.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: si tratta di un progetto realizzabile o sarà uno dei tanti folli e irraggiungibili traguardi del creatore di Tesla?

Agli albori di X

X è uno dei pallini più vecchi della lunga storia imprenditoriale di Elon Musk, una delle sue più incancellabili fissazioni. Nel 1999, quando aveva venduto la sua prima azienda a 22 milioni di dollari, aveva speso una fortuna per lanciare X.com, una vera e propria banca online capace di avere in pochissimo tempo 100 mila clienti. Il servizio era poi stato acquistato da Confinity, che all'epoca gestiva PayPal, poi a sua volta acquistato da Ebay. Un ciclo di acquisizioni che aveva portato nelle tasche di Musk oltre 180 milioni di dollari.

L'altra parte della storia la conosciamo molto bene, ma la sua fissazione per la X non si è mai placata: nel 2017, infatti, Musk decise di riacquistare proprio da PayPal il vecchio dominio X.com.
La pagina è tutt'ora vuota, ma si lega a doppio filo con la tentata acquisizione di Twitter di qualche mese fa: prima fallita, ora tornata magicamente in auge. Dopo i dissidi con l'azienda, Musk è tornato alla carica, ripresentando la stessa offerta di qualche mese fa. Gli intoppi dovrebbero essere appianati e l'acquisto dovrebbe presto andare in porto. Grazie all'acquisto di Twitter, Musk dovrebbe avere le basi per la sua X, trasformandola in qualche anno in un'app social capace di comprendere al suo interno numerosi servizi.

Cosa sarà X

L'acquisizione di Twitter, secondo Musk, darebbe una forte accelerata alla creazione di X, definita dallo stesso imprenditore una "everything app".
Avendo a che fare con un social network, questo nuovo servizio dovrebbe anzitutto avere una preponderante parte social, condita altrettanto probabilmente da un qualche servizio di messaggistica istantanea. Il termine "tutto", naturalmente, ha molto di aleatorio e le ipotesi su cosa possa comprendere diventano così praticamente infinite: potrebbe esservi implementato un motore di ricerca, uno spazio per pubblicare contenuti, ma anche uno shop, un servizio di homebanking o scambio online di denaro P2P.

La poca chiarezza di Elon Musk, quasi certamente voluta, lascia aperto il campo a numerose ipotesi. Probabile che lo stesso fondatore di SpaceX non abbia ancora bene in mente cosa fare con la sua nuova app, ma sono in tanti a ipotizzare una sorta di concorrente di PayPal, un grande servizio finanziario online che offra al suo interno anche numerose altre funzioni.
Sappiamo, allo stesso modo, quanto sia tendenza di Musk pensare in grande e possiamo facilmente pensare che, nella sua testa, X possa essere un servizio che permetta alle persone di fare tutto quello che desiderano. Tuttavia, tra il dire e il fare c'è una distesa di mare molto più grande di quanto si immagini.

Il piano di Elon

Partendo dalle cose più concrete, e quindi dall'acquisizione di Twitter, possiamo pensare che il servizio, una volta nata la nuova app, possa davvero confluirvi all'interno, magari cambiando nome e portando con sé tutte quelle idee che da tempo ha in mente Musk per cambiare questo social network.
Nelle intenzioni, l'imprenditore vuole trasformare Twitter in un luogo dove regni quanto più libertà di parola possibile, con la massima possibilità di esprimersi per tutti senza problemi e con una lotta spietata a tutti i bot e gli account falsi che da tempo popolano la piattaforma e che, qualche mese fa, erano stati il principale motivo di contrasto nel primo tentativo di acquisizione.

Vedremo cosa succederà quando questa seconda acquisizione sarà definitivamente conclusa e in che modo, successivamente, finirà per confluire in X, se mai questa applicazione vedrà davvero la luce.
Negli Stati Uniti, comunque, il concetto di everything app è da sempre al centro delle discussioni nel mondo tech: si tratta di un modello di business molto popolare in Asia ma che nel mondo occidentale non ha mai davvero attecchito. In Cina, servizi come Weibo e WeChat sono utilizzati da miliardi di persone che trovano, al loro interno, una vasta gamma di servizi. Si tratta di portali che funzionano da piattaforme principali per altri servizi più piccoli, delle mini-app apposite accessibili solo tramite quella principale.

L'esempio cinese

WeChat, con i suoi 1,2 miliardi di utilizzatori, è la principale everything app del pianeta.
Al suo interno, gli utenti possono ordinare cibo a domicilio, chattare, richiedere un mutuo, noleggiare una bicicletta o accedere al proprio servizio di home banking. Un'app utilissima ma spesso al centro di polemiche per i suoi legami con i vertici statali cinesi: essendo il più grande portale online della vita sociale in Cina, viene spesso utilizzato per monitorare le abitudini, controllare e intimorire i cittadini.

Nata come una sorta di WhatsApp, nel tempo si è fatta notare per alcuni servizi innovativi che hanno reso più facile la vita di milioni di persone. Quello delle grandi app è un mercato molto sviluppato in tutto il sud-est asiatico: Weibo e Alipay, ma anche Gran e Gojek, sono servizi che offrono ai loro utenti una vasta gamma di utilizzi diversi. Si tratta di applicazioni utilizzate da tantissime persone, quasi sempre con servizi di tipo finanziario, che riscuotono un enorme successo e sono da tempo un modello a cui molti, nella Silicon Valley, sembrano voler puntare.

Un sogno di lungo corso

Elon Musk non è il primo ad aver avuto l'idea di un'app capace di fare tutto. Anche il gruppo Meta sta provando a studiare un metodo per trasformare WhatsApp in un servizio ben più grande e completo, scontrandosi però con il suo scarso utilizzo in un mercato molto grande come quello degli Stati Uniti. Per non parlare, poi, dell'attenzione che un'app del genere calamiterebbe dalle autorità antitrust occidentali, da sempre restie ad accettare che grandi aziende accentrino il potere e i servizi sotto un unico grande tetto.
A tutto questo vanno aggiunte, oltretutto, le ben diverse abitudini degli utenti occidentali, spesso restii a cambiare o ad abbandonare i servizi che utilizzano abitualmente e aprirsi a qualcosa di nuovo e così onnicomprensivo.

Quella di Musk si preannuncia come una sfida difficile e a lungo termine, che non si sa se raggiungerà mai l'obiettivo prefissato.
Un progetto ancora tutto da definire, difficile da comprendere e decifrare: si andrà ad aggiungere alla lista dei grandi successi di Musk o sarà solo un altro dei suoi numerosi progetti annunciati e mai davvero partiti o andati in porto? La super app per il mercato occidentale è un sogno che tanti hanno coltivato senza mai raggiungerlo: X sarà davvero il coronamento di quel sogno?