Speciale Xbook One e Playbook 4

Edward Zarick è un modder che ha creato le versioni "portatili" di Xbox One e Playstation 4.

Speciale Xbook One e Playbook 4
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Il modding è un fenomeno diffuso e consolidato ormai da diversi anni. Merito della passione e del talento dei modders, che spesso riescono a creare soluzioni ingegnose ed esteticamente interessanti. Il livello raggiunto da alcuni di essi va ben al di là di neon e configurazioni vistose, proponendo spesso lavori artigianali di altissima qualità, come nel caso di Edward Zarick, che è riuscito a far parlare molto di sé nelle ultime settimane, realizzando delle versioni “portatili” di Xbox One e Playstation 4. Le virgolette sono obbligatorie, viste le dimensioni delle sue creature, ma osservando Xbook One e Playbook 4 non si può che rimanere stupiti dalla bravura di questo artigiano, che è riuscito a trasformare completamente le due console in qualcosa di diverso, realizzando due prodotti davvero unici. La perizia e la cura dei particolari con cui sono stati assemblati non deve stupire, visto che facendo un giro sul portale di Edward è possibile vedere tutta una serie di lavori, incluso una replica di un reattore Arc, che testimoniano la bravura di questo appassionato. Tornando alle due console, il risultato finale ha stupito tutti, anche se i prezzi sono ovviamente altissimi, visto che si tratta di oggetti realizzati in un numero limitato di copie e solo su ordinazione.

Xbook One e Playbook 4

La prima console di nuova generazione totalmente trasformata da Zarick è stata una Xbox One, ribattezzata Xbook One dal modder. Non si tratta del primo lavoro di questo tipo per Edward, visto che negli anni passati aveva realizzato altri prodotti simili con Xbox 360. Qualche settimana dopo Xbook One è arrivato il momento della variante Playstation 4, chiamata Playbook 4, che presenta il medesimo look della controparte Xbox.
Rispetto alle creazioni precedenti, il design del dispositivo è stato rivisto, subendo una pulizia delle linee e dei particolari che hanno reso l’insieme più moderno e accattivante. Le dimensioni non sono certo contenute, e va ricordato che il tutto funziona solo se collegato direttamente alla rete elettrica, ma il risultato finale è decisamente apprezzabile. Da chiuse, le due console sembrano una comune valigetta, ma aprendole ci si ritrova davanti a uno schermo integrato, che consente di giocare ai propri titoli preferiti senza il bisogno di display supplementari. A proposito dello schermo, si tratta di un pannello da 22” con risoluzione 720p: pur non raggiungendo i 1080p, il modder assicura che il display si vede molto bene, rappresentando un bel passo avanti rispetto al 17” montato nei suoi vecchi lavori.

Per quanto riguarda la scocca, alcuni particolari, come gli angoli arrotondati, sono stati creati grazie all’utilizzo di stampanti 3D, mentre lo chassis vero e proprio è in policarbonato intagliato con un laser. Gli acquirenti possono modificare diverse parti della scocca, a partire dagli elementi stampati in 3D, di cui si può scegliere il colore, ma si possono utilizzare dei disegni personalizzati per rendere la propria console ancora più unica. Da un punto di vista prettamente tecnico invece non ci sono differenze rispetto alle normali Play 4 e Xbox One in vendita nei negozi. Per quanto riguarda i prezzi, solo il case costa 1095$, mentre per la versione completa di console si sale a 1395$. Nel caso di Xbook One è possibile aggiungere Kinect, ma il costo sale a 1495$. Il modello base non presenta alcuna uscita HDMI, per la cui aggiunta è necessario sborsare altri 50$. La spedizione costa 75$ per gli Stati Uniti, ma contattando il modder è possibile far arrivare l’Xbook One o la Playbook 4 anche in Italia.

Un nuovo modo di creare prodotti

Il tema del modding e il caso specifico di Edward Zarick sono solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che vede un graduale cambiamento nel processo di realizzazione e commercializzazione di un prodotto. Fino a pochi anni fa gli strumenti per creare oggetti tanto rifiniti erano esclusivi delle aziende, che spendevano fior di quattrini in macchinari dedicati. Oggi, grazie alle stampanti 3D, stiamo entrando in una nuova era, caratterizzata dalla presenza di prodotti sempre più personalizzati e personalizzabili. I costi per le attrezzature necessarie calano di anno in anno e su Kikstarter sono diversi i progetti che promettono di portare la stampa 3D nelle case di tutti, a costi popolari. Il cambiamento potrebbe portare nei prossimi anni a una completa revisione del processo produttivo di molti prodotti, che in alcuni casi verrebbe del tutto decentralizzato.

Pensiamo ad esempio ad una comune tazza: allo stato attuale è l’industria realizzarla, vendendola poi attraverso diversi canali commerciali. Con la diffusione delle stampanti 3D, potrebbe crearsi un mercato tutto nuovo per chi possiede le competenze giuste. Potrebbero infatti esserci interi shop online che mettono a disposizione degli acquirenti esclusivamente i progetti di un oggetto, che gli utenti possono acquistare e stampare direttamente in casa, tagliando i costi produttivi e di trasporto. I risvolti occupazionali ed economici sono tutti da verificare, resta il fatto che uno scenario di questo tipo non è così improbabile, soprattutto nel caso di prodotti che non necessitano di particolari processi produttivi.

Edward Zarick Il lavoro di Edward Zarick merita sicuramente un plauso, vista la qualità raggiunta dalle sue console. La cosa che stupisce è che oggi sia possibile raggiungere un tale livello di precisione nel processo produttivo e un alto livello di personalizzazione di un prodotto senza la necessità di investimenti milionari e infrastrutture industriali dedicate. Ovviamente, allo stato attuale siamo solo all’inizio, ma il graduale ribasso dei costi delle stampanti 3D potrebbe portare questa tecnologia a una diffusione sempre maggiore, creando nuovi mercati, che potrebbero causare cambiamenti potenzialmente rilevanti sul lungo periodo nel mondo industriale.