Xiaomi e la storia di Huami, l'azienda dietro al brand Amazfit

Huami è un'azienda con una storia particolarmente interessante, dall'aiuto di Xiaomi fino al recente lancio del brand Amazfit.

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I dispositivi indossabili sono stati visti per lungo tempo come l'eterna promessa del mercato della tecnologia. Tuttavia le aspettative degli analisti non si sono concretizzate e il settore wearable in generale ha sempre fatto molta fatica ad "esplodere". Nell'ultimo periodo però qualcosa è cambiato: il mercato sembra essere in forte espansione e le vendite sembrano finalmente aumentare. Insomma, gli smartphone iniziano ad arrancare, mentre i wearable iniziano a vendere seriamente.
Un "ribaltamento" dovuto anche al consistente abbassamento dei prezzi dei dispositivi indossabili. Una delle realtà che ha contribuito a lanciare prodotti low cost di questo tipo è Huami. L'azienda si è recentemente quotata alla Borsa di New York raccogliendo 110 milioni di dollari e ha comunicato di aver venduto oltre 100 milioni di dispositivi in tutto il mondo. Ma com'è possibile che un brand fino a poco tempo fa semisconosciuto sia riuscito a crescere così rapidamente? La storia è alquanto interessante e, come avrete intuito, c'è lo zampino di Xiaomi.

Aiutarsi a vicenda, lo spirito cinese

Fondata nel 2014, Huami nasce sin da subito come azienda con focus sul mercato wearable e dispone di una sede a Pechino, anche se non mancano degli uffici a Hefei, Shenzen e negli Stati Uniti d'America, mercato strategico per il suo business. Il fondatore di Huami è Huang Wang, imprenditore che ha guidato il team di ricerca e sviluppo sia in campo hardware che software per oltre 15 anni. Le rosee previsioni degli analisti in merito al mercato dei dispositivi indossabili hanno consentito all'azienda di ottenere in breve tempo degli ottimi investimenti e di avere la possibilità di svilupparsi molto velocemente.
Xiaomi, società sempre molto attenta alle "nuove leve" del mercato cinese, ha notato subito l'impegno profuso da Huami nella realizzazione dei suoi prodotti e ha chiesto all'azienda di creare un activity tracker da vendere sotto la sua "ala protettrice".

Stiamo parlando del primo Xiaomi Mi Band del 2014. I punti di forza di questo activity tracker erano il prezzo piuttosto basso e la durata della batteria, che arrivava anche a fino 30 giorni. Era il lancio dell'ormai storica serie di dispositivi indossabili di Xiaomi, che nel 2016 aveva già venduto oltre 25 milioni di unità in tutto il mondo. Di lì in poi i prodotti realizzati da Huami per Xiaomi sono diventati sempre più un successo, fino ad arrivare all'attuale Mi Band 4.

Pensate che le vendite sono andate talmente bene che l'azienda ha già confermato l'arrivo di Mi Band 5. In pochi sanno che Huami ha anche prodotto Mi Smart Scale, la bilancia di Xiaomi. Insomma, la partnership di Huami con Xiaomi sembra essere molto solida e i risultati in termini di vendite continuano ad arrivare.

La svolta più interessante nella storia di Huami è però arrivata nel 2016 con il brand Amazfit, quando l'azienda cinese decise di provare a competere con società come Fitbit e Jawbone. Amazfit è quindi un marchio di dispositivi indossabili (principalmente smartwatch) realizzati dalla stessa azienda che produce la serie Mi Band, ma in questo caso non si trova il marchio Xiaomi in confezione. Infatti, nonostante la collaborazione con il succitato brand sia ancora molto stabile, Huami ha ottenuto abbastanza investimenti per provare a capitalizzare da sola i suoi sforzi e Amazfit ne è la prova.

Nella sua breve storia, l'azienda cinese è già riuscita a ottenere riconoscimenti importanti, come l'IF Design & Reddot Award. Praticamente ogni prodotto della serie Amazfit è stato un successo commerciale, da Pace a Verge passando per Bip e per Stratos. Oltre alla qualità dei dispositivi citati, un ruolo fondamentale lo ha giocato il basso costo dei prodotti, spesso scontati a prezzi inferiori a quelli della concorrenza, in puro stile Xiaomi.
Grazie alla serie Amazfit, l'azienda è già il quinto produttore mondiale di smartwatch e ha superato un colosso come Huawei in quanto a vendite. Secondo gli analisti, Huami potrebbe presto scalare questa "classifica" in modo simile a quanto fatto da Xiaomi nel mercato smartphone.

Si prospetta quindi un futuro molto roseo per Huami e non è un mistero che le aziende cinesi stiano riuscendo sempre più a conquistare il mercato globale. Nel frattempo, la strategia per il breve periodo sembra essere già stabilita: "prendere spunto" dai migliori concorrenti e cercare di introdurre sul mercato dei prodotti in grado di contrastare gli altri grazie a un miglior rapporto qualità/prezzo.
Amazfit X sembra essere un successo già scritto, visto che si tratta di una sorta di ibrido tra una smartband e uno smartwatch che ricalca in un certo senso la serie Mi Band, che Huami conosce molto bene. Amazfit Sports Watch 3 cerca invece di sfidare Huawei Watch GT Active, mentre Amazfit GTS va a puntare direttamente ad Apple Watch 4. In definitiva, Huami, partita come semplice azienda agli ordini di Xiaomi, sta rapidamente conquistando e trainando il mercato dei dispositivi indossabili.