Speciale YouTube Red: sarà un successo o un flop annunciato?

Il 28 ottobre partirà negli Stati Uniti il nuovo servizio premium di YouTube, che con 9.99$ al mese permette, tra le altre cose, di eliminare gli spot pubblicitari e di avere accesso alla libreria di Google Play Musica.

Speciale YouTube Red: sarà un successo o un flop annunciato?
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Facebook, WhatsApp e You Tube. Tutti e tre hanno contribuito a generare il fenomeno Social, in un modo o nell'altro, entrando nella quotidianità di una vasta tipologia di utenti, anche quelli meno avvezzi alla tecnologia. In questo contesto, le naturali evoluzioni di una piattaforma vengo spesso vissute negativamente, un esempio perfetto è il diario di Facebook, che aveva scatenato una marea di feedback negativi, diventando poi il centro nevralgico del social di Menlo Park. Questa volta, a essere visto con sospetto è YouTube, che il 28 ottobre lancerà, negli Stati Uniti, una nuova modalità di sottoscrizione a pagamento, Red. Anche se la notizia ha fatto scalpore, la realtà mostra uno scenario ben diverso, visto che i cambiamenti non saranno radicali, almeno sul breve periodo. Per cercare di fare un po' di ordine, diamo uno sguardo a quanto offerto da Red, un servizio che parte con tanto entusiasmo ma anche tanti dubbi.

Cosa offre

L'abbonamento proposto da Google basa molto della sua offerta, almeno per ora, sulla possibilità di evitare gli spot pubblicitari, presenti all'inizio dei video. Chi utilizza YouTube da qualche anno si sarà accorto che la quantità di commercial visualizzati è cresciuta nel corso del tempo, risultando, alle volte, anche abbastanza invasiva. Bisogna però dire che il servizio è rimasto pressoché gratuito nel corso del tempo, per cui un piccolo dazio da pagare per usufruirne deve pur esserci, anche perché le aziende devono generare profitti per crescere. Altra feature apprezzata è certamente quella che permetterà di visualizzare i video offline, scaricandoli sotto rete wi-fi e risparmiando così sul traffico dati. Tra i vantaggi troviamo anche Background play, una funzione che permette di ascoltare la musica presente su YouTube in background, come un normale player audio, salvando anche questa offline. Se questo non bastasse, l'offerta include una sottoscrizione a Google Play Music, che da accesso all'intero catalogo musicale dello store di Big G. Tutto questo sarà proposto negli Stati Uniti, a partire dal 28 ottobre, con un canone di 9.99$ mensili. Se si tiene conto che l'accesso al catalogo di Google Play Music costa, da solo, 9.99$ al mese, l'offerta potrebbe diventare allettante. Nel 2016 ci saranno ulteriori novità, con l'arrivo di contenuti in esclusiva, dai film alle serie TV, anche auto-prodotte, e lo sbarco in Europa. Google cerca di seguire il binario tracciato da Netflix, un servizio che ha saputo conquistare l'utenza di tutto il mondo. Per una volta, è Google che deve rincorrere, visti i risultati raggiunti da Netflix, per cui non sarà affatto facile. A complicare le cose poi ci sono una serie di fattori esterni che potrebbero mettere in discussione l'adozione del servizio.

Conviene davvero?

Il primo ostacolo verso l'adozione di Red è rappresentato dai servizi che già ora permettono di bloccare la visualizzazione del contenuto pubblicitario, pensiamo ad esempio a AdBlock Plus. Una possibile killer feature è stata quindi stroncata sul nascere, ma anche Background play non è una novità, e basta farsi un giro sul forum di XDA per trovare un client modificato che fa già la stessa cosa. Il download dei contenuti inoltre è possibile da diverso tempo, grazie ad app di terze parti o alle estensioni per Firefox e Chrome, senza dimenticare i software ad hoc. La natura Open Source del software di Google si è rivelata, in questo senso, un limite, anche se non mancano i punti a favore.
Innanzitutto, gli aggiornamenti dell'applicazione e dei servizi saranno frequenti e non sempre le soluzioni alternative riescono a stare al passo, almeno non in tempi brevi. Il fattore Google Play Music poi potrebbe essere fondamentale, visto che Google offre, di fatto, un pacchetto tutto incluso, cercando di infastidire Spotify, un rivale di vecchia data sempre sulla cresta dell'onda.
Purtroppo, allo stato attuale è difficile fare previsioni, anche perché molto dipenderà dai contenuti esclusivi, che arriveranno solo nel 2016, di cui si sa davvero poco. Con ogni probabilità, Google ha voluto lanciare il servizio per sondare il terreno in vista di novità più importanti, senza modificare in alcun modo l'attuale user experience, prima di spingere maggiormente sull'acceleratore.

YouTube L’arrivo di YouTube Red negli Stati Uniti potrebbe incontrare molti ostacoli sulla sua strada. Per adesso, l’unico vero motivo per sottoscrivere l’offerta sembra essere Google Play Musica, visto che le altre funzionalità sono disponibili già ora, almeno se si è un pochino pratici dell’universo Android. Chi non lo è, e il pubblico di YouTube è molto vasto, potrebbe invece trovare una soluzione all in one per togliersi di mezzo gli spot pubblicitari, per guardare offline la propria libreria e per ascoltare tutto il catalogo di Google Play Musica. A nostro avviso, la vera prova del fuoco per Red sarà nel 2016, quando saranno disponibili i primi contenuti esclusivi. YouTube offre miliardi di video, ma la quantità non va di pari passo con la qualità. Proprio la qualità dovrà essere la parola d’ordine del catalogo che arriverà in futuro, altrimenti gli utenti potrebbero non trovare le motivazioni adottare il servizio.