"Avete scelto il disonore e adesso avrete la guerra": perché Churchill lo disse?

'Avete scelto il disonore e adesso avrete la guerra': perché Churchill lo disse?
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L' "appeasement" fu la politica adottata dal ministro inglese Neville Chamberlain nel 1930, con l'obiettivo di evitare la nascita di un secondo conflitto mondiale. Il costo fu, però, assecondare tutte le richieste di Hitler. La domanda, quindi, sorge spontanea: e se tutto questo non fosse stato perseguito, qualcosa sarebbe cambiato?

Tutti i governi europei erano consapevoli che le politiche perseguite dal governo nazista, dopo il 1934, erano mirate a rendere il Terzo Reich nuovamente una superpotenza economica e militare. Nell'aria si poteva percepire una forte tensione e la paura più grande era lo scoppio di un conflitto simile alla Grande Guerra.

Per questo, sia Chamberlain che il governo francese cercarono di trattare con i guanti ogni richiesta del Führer. Il Trattato di Versailles (1919) venne riconosciuto come ingiusto nei confronti della popolazione tedesca e le rivendicazioni territoriali di Hitler, tutto d'un tratto, vennero giustificate.

Winston Churchill, già a partire dal 1933, fece presente al suo superiore la pericolosità della "via diplomatica" che voleva seguire. La preoccupazione del futuro ministro era quella che il conflitto sarebbe nato lo stesso e la Germania, se accontentata, avrebbe avuto un argine di vantaggio militare superiore rispetto alle altre potenze europee.

Tuttavia, quelle parole non vennero ascoltate e, nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria al Terzo Reich, Chamberlain decise di incontrare Hitler a Monaco di Baviera. Lì, i Sudeti, al tempo territori cecoslovacchi ma con una forte percentuale demografica di origine tedesca, vennero, fondamentalmente, venduti per una speranza di pace.

Dopo il patto di Monaco, Churchill tenne un celebre discorso indirizzato direttamente al suo Primo Ministro, dicendo: "Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra".

Come previsto, gli accordi del '38 non vennero rispettati e l'espansionismo tedesco proseguì. Hitler convinto di poter procedere senza ostacoli, invase la Boemia, la Moravia (parte orientale della Repubblica Ceca) fino a raggiungere la Polonia.

L'Europa entrò per la seconda volta nell'incubo della guerra e Chamberlain aveva dato il vantaggio tanto temuto da Churchill.

E' probabile che il Primo Ministro inglese non poteva cambiare il corso della storia: la guerra doveva esserci.

Tuttavia, la politica dell'appeasement ha lo stesso tratteggiato Chamberlain, nell'opinione pubblica d'allora e nei libri di storia, come l'incompetente che ha venduto parte dell'Europa ad Hitler; mentre Churchill come lo stratega che riuscì a condurre fuori l'ora più buia l'intero blocco alleato.

Per distruggere quest'immagine polarizzata, è necessario osservare i fatti nella loro complessità: la popolazione piangeva i morti della Grande Guerra, anche se erano passati due decenni. Obiettivamente, nessun paese poteva trarre vantaggio da un'ennesimo conflitto, nemmeno chi si sedette nel tavolo degli sconfitti nel 1918.

Furono la paura e il sentimento di rivalsa a giocare un ruolo fondamentale gli ultimi anni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.