112: Il numero unico per le emergenze in tilt a causa degli incendi
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Il 112, il numero unico per le emergenze che doveva semplificare la vita degli italiani, sta producendo dei danni preoccupanti a causa dei suoi malfunzionamenti. A Roma basterebbero un paio di incendi per intasarlo, mettendo tutte le altre emergenze in standby. A Torino, addirittura, pare che un bambino sia affogato per colpa dei ritardi del 112.
Il 112, già numero dei Carabinieri, è il numero unico per le emergenze fortemente voluto dall'Unione Europea. Attualmente, a rilento, sta venendo implementato nelle diverse regioni d'Italia. Per il momento il centralino unico sarebbe attivo solo in Lombardia (già dal 2010), Liguria, Piemonte, Sicilia orientale, Trentino, Friuli e la Città di Roma capitale.
Il funzionamento è semplice, si tratta di un numero d'emergenze unico, un call center di primo livello che è incaricato di smistare le chiamate alle sale operative di secondo livello a seconda dell'emergenza. Funziona così in molti Paesi, a partire dal Regno Unito e gli USA, da sempre. L'Italia con i suoi mille numeri a seconda che si debba chiamare polizia, vigili del fuoco, ambulanze o finanza, è sempre stata una infelice eccezione.
Il numero uno serve anche da filtro: circa il 30-40% delle chiamate, riporta la Repubblica sulla base di una indagine del Viminale, viene fatta per avere informazioni o per problemi di poco conto. Tutte perdite di tempo che non devono rallentare il lavoro degli operatori di secondo livello.
Eppure non mancano dei problemi. Gravi. A Roma si è assistito ad un vero e proprio tracollo del servizio che ha lasciato i cittadini della città isolati. Il motivo? Troppo pochi gli operatori, troppi gli incendi. Ne basterebbero un paio per raggiungere un picco di 5mila chiamate. Chi passa davanti all'incendio, spesso nelle zone limitrofe all'autostrada, non ci pensa, comprensibilmente, due volte a prendere il telefono e chiamare il 112 con il risultato che, in un'ora, si arriva pure a 1200 telefonate, bloccando il servizio e impedendo alle altre emergenze, magari più gravi, di emergere.
A Torino forse il caso più grave, un bambino è affogato anche perché i vigili del fuoco sono stati avvisati solo 15 minuti dopo la telefonata al numero unico. Un ritardo imperdonabile denunciato dal sindacato unico dei pompieri. Ritardo che, comunque, viene contestato dalla Regione Piemonte.
Per Felice Romano, segretario del sindacato di polizia, ci sarebbe anche un altro problema: troppi centralinisti "laici". Vale a dire, non appartenenti alle forze dell'ordine o ai principali servizi d'emergenza, "Solo loro hanno l'esperienza per inquadrare rapidamente i diversi casi".
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