12 aprile del 1861: inizia la sanguinaria guerra di secessione americana

12 aprile del 1861: inizia la sanguinaria guerra di secessione americana
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Da un punto di vista accademico, si fa coincidere l'avvio della guerra di secessione americana con l'attacco delle forze confederate a Fort Sumter, presso il porto di Charleston (Carolina del Sud), il 12 aprile del 1861.

Un anno prima venne eletto il 16esimo presidente degli USA, il repubblicano Abraham Lincoln. Egli era visto dagli stati del Sud come una minaccia alla loro stabilità politica ed economica, basata principalmente sulla schiavitù. Per questo, sette di loro, guidati dalla Carolina del Sud, decisero di creare la fazione degli Stati Confederati d'America.

La naturale conseguenza di questa decisione fu l'innalzarsi di una crisi politica all'interno della nazione, che portò il governo degli Stati dell'Unione ad innalzare le difese intorno ai porti principali, come quello di Charleston - dove vi si trovava Fort Sumter, una delle fortezze più sicure in tutto il suolo americano.

Quando Lincoln si insediò alla Casa Blanca, nel marzo del 1861, assicurò ai confederati di evacuare il forte nel caso in cui questi avessero impedito la secessione dello Stato della Virginia. Tuttavia, questa proposta venne rifiutata.

La tensione crebbe, anche in seguito al cambio nel comando delle forze della Carolina del Sud - divenuta, de facto, una repubblica indipendente. Il nuovo generale Pierre Gustave Toutan de Beauregard addestrò le nuove milizie, rendendole più forti e capaci a combattere anche con della nuova artiglieria. Inoltre, limitò il più possibile l'arrivo di rifornimenti presso Fort Sumter.

Lincoln, venuto a sapere della mancanza di risorse presso la fortezza, decise di inviare un convoglio navale di soccorso nel porto di Charleston, dichiarando la non volontà di aprire il fuoco contro i nemici.

Il governo confederato, di fronte a questo evento, ebbe una risposta chiara: decise di prendere il controllo del forte, prima dell'arrivo delle navi di soccorso, approfittando della sua evidente debolezza.

Alle 4:30 del 12 aprile i confederati bombardarono la fortezza con 43 mortai. Chi vi si trovava all'interno non poté far altro che provare a difendersi con la poca ed inefficiente armeria. Il fuoco rimase aperto per ben 34 ore.

Alle due di notte del 13 aprile, venne accettata, da parte dello Stato dell'Unione, la resa definitiva. Nessuno, sorprendentemente, perse la vita all'interno delle mura.

Dopo quell'episodio, Lincoln radunò la milizia degli Stati federali, cercando di riprendere tutto ciò che i confederati iniziarono a saccheggiare ed occupare. Questa guerra civile durò ben quattro anni e sebbene il casus belli fosse stato uno scontro privo di vittime, il conto di vite umane da pagare, alla fine del 1865, fu uno dei più cari nella storia americana.