
Il 2022 inizia male: previsti rincari su CPU e GPU Intel, AMD e NVIDIA
Nonostante i recenti miglioramenti nelle scorte dei chip, la crisi dei semiconduttori sembra ancora colpire duramente tutto il settore dell'informatica. La scarsità di offerta, specie se a fronte di una domanda sempre più alta, genera un diffuso aumento dei prezzi delle componenti elettroniche, che potrebbe persino peggiorare nel 2022.
A lanciare l'allarme è un report di DigiTimes, che spiega che TSMC ha già aumentato i prezzi dei propri chip di un valore compreso tra il 10% e il 20% sia per le componenti con produzione di massa già avviata che per quelle che sfruttano un nodo produttivo avanzato o che non sono ancora entrate in produzione.
La principale conseguenza degli aumenti imposti dal produttore taiwanese è che i prezzi delle CPU e GPU delle aziende legate a TSMC si alzeranno: negli ultimi giorni, infatti, è emerso che iPhone 14 costerà più di iPhone 13 in ogni sua configurazione, ma ora pare che ai rincari in ambito smartphone si aggiungano anche quelli delle componenti per PC, poiché tutte le CPU e le GPU AMD, Intel e NVIDIA subiranno rincari nel corso dei prossimi dodici mesi in seguito alla mossa di TSMC.
DigiTimes ha spiegato anche quali saranno i prodotti affetti dai rincari maggiori, e pare che non ci siano buone notizie per nessuna componente tra quelle più amate dai fan: AMD alzerà il prezzo delle CPU con chip a 7 nm ed a 5 nm, ovvero tutti i processori dotati di architettura Zen 2, Zen 3 e persino Zen 4, che non è ancora stata lanciata sul mercato. Allo stesso modo, subiranno rincari anche le GPU AMD RDNA2, cioè tutte le schede grafiche più recenti dell'azienda, che si avvalgono del nodo produttivo a 7 nm di TSMC.
La situazione dovrebbe essere leggermente migliore per NVIDIA: infatti, le GPU NVIDIA RTX di serie 30 utilizzano dei chip di Samsung, il che dovrebbe metterle al riparo dai rincari, a meno che anche Samsung Foundry annunci aumenti nei prezzi nelle prossime settimane, in risposta alla mossa di TSMC. Più problematica è invece la situazione delle RTX 40, che saranno prodotte proprio da TSMC, anche se in questo caso NVIDIA ha già investito nei wafer a 5 nm di TSMC, il che potrebbe averne bloccato il prezzo e ridurre i rincari almeno sulle GPU del prossimo anno.
Intel, che produce internamente parte dei propri chip, sarà ovviamente l'azienda meno colpita dai rincari, ma tutte le componenti per cui l'azienda fa outsourcing presso TSMC aumenteranno sicuramente di prezzo. Inoltre, un altro campanello d'allarme per Intel potrebbero essere le grandi spese che l'azienda sta sostenendo per diventare autosufficiente in termini di produzione di chip, che il colosso di Santa Clara potrebbe decidere di ammortizzare aumentando i prezzi delle proprie componenti.
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