35 anni dopo il disastro di Chernobyl sarà il turismo la vera ripartenza

35 anni dopo il disastro di Chernobyl sarà il turismo la vera ripartenza
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26 Aprile 1986, ore 1:23:45, il reattore nucleare RBMK n.4 della centrale di Chernobyl, a soli 3 km dalla città di Pryp'jat', esplode rilasciando nell'aria quantità enormi di composti radioattivi tali da costringere l'evacuazione di oltre 300mila persone e rendendo il territorio invivibile nel raggio di 30 km.

Dopo 35 anni dal disastro, non è ancora possibile mettere fine alla tragedia ed alla consapevolezza delle privazioni che centinaia di migliaia di persone hanno dovuto subire per un errore umano.

Pryp'jat', la città che più di tutte subì le conseguenza della catastrofe, negli anni di abbandono è stata letteralmente invasa da piante, alberi e animali selvatici, che senza la presenza dell' uomo sono tornati ad essere i legittimi proprietari della zona.

Solo negli ultimi anni, grazie al lavoro di associazioni locali, ex residenti ed appassionati, sono riusciti a recuperare dall'abbandono strade e padiglioni urbani, consentendo un accesso alle zone finora bloccate dalla flora cresciuta senza sosta e ricollegando anche dove possibile la fornitura elettrica. Ma per quale motivo cercare di valorizzare un territorio morto e senza prospettive?

L'obiettivo finale sarà quello di riuscire a portare il maggior numero di turisti nella zona, generando visite e fatturato, soprattutto sfruttando l'ondata di interesse messa in moto dalla straordinaria pubblicità che la nuova serie HBO/Sky Atlantic ha prodotto su Chernobyl.

Già da anni il "turismo estremo", tramite agenzie specializzate organizza tour nella città fantasma di Pryp'jat', con visite negli edifici abbandonati, nelle strutture comuni ed anche in zone a basso indice radioattivo per generare quel fascino negli appassionati che solo certe zone apocalittiche sanno dare.

E voi sareste interessati a visitare la Zona di Alienazione?

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