Il 5 Maggio 1961 Alan Shepard entrò nella storia dei viaggi spaziali

Il 5 Maggio 1961 Alan Shepard entrò nella storia dei viaggi spaziali
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Alle 9:37 del 5 Maggio 1961, la navicella spaziale Freedom 7, ora esposta allo Smithsonian, fu lanciata da Cape Canaveral, ad un'altitudine di 187 km con a bordo l'astronauta Alan Shepard, che dopo aver testato i sistemi di controllo dell'assetto durante i 5 minuti di assenza di gravità, si lanciò in sicurezza paracadutandosi nell'Atlantico.

L'intera operazione durò solo 15 minuti, ma furono fondamentali per dare fiducia e sicurezza verso il programma Mercury che avrebbe poi svolto missioni orbitali attorno al pianeta. Infatti lo scopo principale della missione era sì quello di portare il primo americano nello spazio (per non perdere terreno con i sovietici nella corsa allo spazio) ma anche quello di testare la capsula Mercury ed il booster della navicella per assicurarsi che fosse tutto pronto per il volo orbitale.

Un altro proposito fondamentale fu quello di dimostrare come gli astronauti fossero sostanzialmente pronti per il volo spaziale, dissipando ogni preoccupazione sorta riguardo il loro benessere psico-fisico. Il progetto Mercury, attivo dal 1958 al 1963, ebbe proprio tale obiettivo con le sue missioni con equipaggio Redstone ed Atlas, per garantire la sicurezza del successivo programma Gemini.

Dopo il programma Mercury, Shepard continuò la sua carriera di astronauta divenendo comandante della missione Apollo 14, che atterrò con successo sulla Luna nel 1971 con lo scopo di raccogliere campioni dell'area dell'altopiano di Fra Mauro, ma che passò alla storia prevalentemente per le famose riprese in cui gioca a golf alla fine del suo secondo Moonwalk.

Oggi, come ieri, il ringraziamento va a tutti i primi astronauti e cosmonauti che hanno avuto lo straordinario coraggio di intraprendere un salto verso l'ignoto all'interno di capsule che a malapena potevano contenere i piloti stessi.

Il 5 Maggio 1961 Alan Shepard entrò nella storia dei viaggi spaziali