5G, il presidente di AGCOM: "Emissioni più basse del 4G. Preoccupazioni infondate"
In un'audizione in commissione Trasporti alla Camera, il presidente dell'Agcom Marcello Cardani ha fatto il punto sulla diffusione del 5G in Italia, ma ha anche affrontato il tema delle emissioni elettromagnetiche e le preoccupazioni di molti utenti in merito ai possibili effetti ambientali e sulla salute della nuova rete.
Cardani ha osservato che è "rientrata la preoccupazione iniziale degli effetti ambientali e sanitari del 5G, tecnologia che tra l'altro espone a un inquinamento elettromagnetico molto inferiore rispetto ai 2G/3G/4G", ma ha anche affermato che alcune preoccupazioni sono totalmente "infondate e negate dai limiti degli altri paesi e negate dall'opinione di medici, fisici ed ingegneri".
Il numero uno del Garante per le Comunicazioni ha infatti ribadito che si tratta di una "tecnologia assolutamente non pericolosa, secondo pareri altamente qualificati".
Pur non negando il tema dell'inquinamento elettromagnetico, che è bollato da Cardani come "pericoloso e dannoso, per una questione di quantità", il dirigente ha precisato che "i limiti sono anni luce distanti da veri livelli di inizio della pericolosità", ed i timori di molti sono legati ad "ideologie politiche degli anni 60 e 70 a cui corrispondono le difficoltà create nei piccoli paesi. Deve essere chiaro che i principali di queste operazioni di inclusione sono proprio i piccoli paesi".
Sull'inquinamento elettromagnetico in Italia, Cardani ha precisato che il limite "non ha un parallelo negli altri paesi. Questo deriva da una eccessiva preoccupazione che ha portato a fissare dei limiti che quando l'operatività dei sistemi era ancora lontana poteva sembrare solo qualcosa di molto prudente, oggi costituisce un ceppo al piede per lo sviluppo delle reti". Sostanzialmente quindi l'AGCOM ha annunciato che i limiti italiani risultano essere significativamente più bassi di quelli della maggior parte degli altri paesi.
Il numero uno dell'AGCOM ha anche affrontato il tema della sicurezza delle reti. Secondo Cardani si tratta di un "problema insolubile: bisogna solo scegliere se essere spiati, tra virgolette, dai cinesi o dagli americani, questo per quanto riguarda i sistemi che sono assai complessi" in quanto il nostro paese non ha le potenzialità per sorreggersi solo sulle proprie forze.
Solo lo scorso mese un ricercatore aveva collegato l'aumento dei tumori al 5G.
FONTE: Ilmessaggero
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