Gli abitanti del nostro viso hanno delle abitudini che forse è meglio non conoscere

Gli abitanti del nostro viso hanno delle abitudini che forse è meglio non conoscere
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Sul "Molecular Biology and evolution" è stato pubblicato il primo studio di sequenziamento del genoma dei principali ospiti della nostra pelle. I risultati e le informazioni appaiono decisamente interessanti, ma forse avremmo preferito farne a meno.

I Demodex folliculorum, di appena 0,3 sono gli acari che abitano nei follicoli piliferi dei nostri volti nutrendosi del sebo della pelle. Dallo studio condotto, si evince una diversa disposizione genetica, provocata dal totale adattamento ad una vita solitaria, al riparo nei pori della nostra pelle e, sarebbero proprio tali alterazioni del DNA a rappresentare la causa di comportamenti e caratteristiche insolite dei nostri amati ospiti.

Il condurre una vita protetta e solitaria, senza alcun tipo di contatto con altre specie, ha portato i D. folliculorum a sopravvivere mediante un apporto proteico minimo e muoversi con piccole zampe controllate solo da tre muscoli unicellulari. Si parla in questo caso di semplificazione genetica.

Fra i pochi geni che possiedono, mancano proprio quelli che li proteggono dai raggi UV e ciò sembrerebbe spiegare la loro attività prevalentemente notturna. Inoltre, sembrerebbero non essere in grado di produrre la melatonina, ma grazie alla loro capacità adattiva riescono a sfruttare naturalmente quella che viene prodotta dalla nostra pelle.

Fino a poco tempo fa, si pensava anche che questi piccoli animali non avessero l’ano e che, per tale ragione, espellessero le feci tutte in una volta poco prima di morire, provocando infiammazioni della pelle. Ciò a quanto pare non corrisponde a realtà, poiché lo studio dimostra che sembrerebbero esserne provvisti, non causando perciò alcun tipo di infiammazione in noi.

Una curiosità emersa riguarda invece la loro vita di coppia. I peli del nostro volto a quanto pare sarebbero luogo di lunghi accoppiamenti notturni. Ciò che però desta preoccupazione è che la mancanza di contatto con potenziali partner geneticamente diversi potrebbe non arricchire il loro corredo genetico, conducendoli pian piano verso l’estinzione. Questa informazione, forse, potrebbe rappresentare una cattiva notizia dal momento che si tratta di organismi in grado probabilmente di portare benefici alla nostra pelle.

Dal nostro viso alle profondità della Terra, ecco alcuni batteri che sembrano essere...magnetici!