Accordo Sky - Mediaset. Il CEO di TIM: "si rischia cartello, serve indagine"

di

L'accordo tra Sky e Mediaset ufficializzato qualche giorno fa e riguardante quello che è a tutti gli effetti uno scambio di canali tra le due emittenti satellitari, sta avendo un riscontro importante a livello italiano, con molte società concorrenti che hanno avanzato non poche preoccupazioni.

Tra queste c'è TIM, che attraverso l'amministratore delegato Amos Genish, ha avanzato non poche perplessità.

Parlando con la stampa, Genish pur sottolineando che "la convergenza dei contenuti, unita alla connettività, costituisce un modello di business sostenibile che può aumentare i ricavi e la soddisfazione dei clienti", si dice certo del fatto che "le autorità dovranno esaminare l'intesa attentamente per evitare che dia luogo a una concentrazione ancora maggiore rispetto all'esistente. Si deve anche accertare che tutti i protagonisti del mercato abbiano accesso agli stessi contenuti con le stesse condizioni".

Genish si è anche soffermato sui diritti televisivi delle competizioni calcistiche, su cui "gira il grosso della pay tv", ed in particolare sui diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2021. A riguardo, il CEO dell'operatore telefonico ha sottolineato che "Mediapro ha ora ancora più interesse a dialogare con Tim sui diritti del calcio, perché l'accordo di venerdì rende possibile un nuovo scenario, potenzialmente più concentrato. Ho sentito che sono stati sorpresi dal patto Sky-Mediaset, tanto è vero che hanno sospeso la pubblicazione della gara". Il calcio resterà una componente fondamentale anche di TIM Vision, che quest'anno ha trasmesso i gol del nostro campionato di Serie A.

Interessante anche quanto affermato sul mercato delle pay tv in Italia, che nel nostro paese ha "la minore penetrazione in Europa, 32% contro 60% e più. Penso sia colpa della concentrazione su uno-due player e del ritardo della fibra. Noi possiamo cavalcare il cambiamento".