Adobe rassicura gli utenti: le immagini non vengono usate per addestrare IA
In un periodo in cui Getty Images cita in giudizio Stable Diffusion, può essere un bene per le aziende del settore specificare al meglio la propria posizione sulla questione. Non sembra dunque essere casuale il tempismo con cui arrivano le rassicurazioni di Adobe in merito.
A tal proposito, come riportato anche da The Verge, in un'intervista concessa a Bloomberg Scott Belsky, chief product officer di Adobe, ha fatto un po' di chiarezza in merito alle politiche dell'azienda relativamente all'intelligenza artificiale. "Non abbiamo mai utilizzato nulla nel nostro archivio per addestrare un modello di intelligenza artificiale generativa", ha dichiarato Belsky.
"Non una singola volta", ha puntualizzato. La precisazione arriva in un periodo di ampia discussione per quel che riguarda il mondo dell'IA, non solamente per le succitate questioni relative a Stable Diffusion, bensì anche per via del diffondersi, a inizio gennaio 2023, di alcune indiscrezioni relative al fatto che Adobe potesse addestrare IA mediante i contenuti legati agli utenti.
Le voci di corridoio, che come potete ben vedere vengono smentite categoricamente da Adobe, sono iniziate a diffondersi in seguito alla pubblicazione da parte di Krita Foundation (gruppo che sviluppa software di grafica open source) di uno screenshot apparentemente relativo ai termini di servizio di Adobe, in cui si leggerebbe che "Adobe può analizzare i tuoi contenuti utilizzando tecniche come l'apprendimento automatico [...] per sviluppare e migliorare i nostri prodotti e servizi".
Alcune persone avevano interpretato il tutto come un possibile addestramento IA effettuato dall'azienda, che adesso ha però chiarito la faccenda. Belsky ha infatti spiegato che il tutto è legato all'analisi dei prodotti per migliorarne le funzionalità, ma si tratta di questioni che non hanno nulla a che fare col mondo della generazione di immagini tramite IA. "Stiamo implementando una nuova evoluzione di questa politica che sarà più specifica", ha poi affermato il chief product officer di Adobe, dichiarando anche che se mai ci sarà un'apertura legata all'IA generativa la comunicazione sarà "molto esplicita".
FONTE: Bloomberg
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