AGCM: istruttoria per possibile cartello tra operatori di telefonia fissa e mobile

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Emergono nuovi dettagli sulle ispezioni della Guardia di Finanza tenute presso gli uffici degli operatori telefonici qualche giorno fa.

L'AGCM, infatti, sul proprio sito web ha fatto sapere che nella riunione tenuta lo scorso 7 Febbraio, è stato deliberato l'avvio di un procedimento istruttorio nei confronti di TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Assotelcomunicazioni, al fine di accertare se tali imprese abbiano, "in violazione dell’art. 101 del TFUE, coordinato la propria strategia commerciale connessa alla cadenza dei rinnovi e alla fatturazione delle offerte sui mercati dei servizi al dettaglio di telecomunicazione elettronica fissi e mobili, a seguito dell’introduzione dei nuovi obblighi regolamentari e normativi".

Nell'ipotesi istruttoria si legge che il "coordinamento suddetto è sfociato da ultimo nell’adozione di pressoché identiche modalità di attuazione dell’obbligo introdotto dall’articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) per gli operatori di servizi di comunicazione elettronica di prevedere per i contratti stipulati una cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese. Fastweb, TIM, Vodafone e Wind Tre hanno, infatti, comunicato quasi contestualmente ai propri clienti che, in ottemperanza al suddetto obbligo , la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più di quattro settimane e di voler attuare di conseguenza una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, anziché 13".

Tale coordinamento (da verificare attraverso le indagini che saranno condotte a seguito dell'ispezione delle Fiamme Gialle), sarebbe finalizzato a preservare l'aumento dei prezzi delle tariffe determinato dall'iniziale modifica della periodicità del rinnovo, ed in concomitanza a restringere la scelta per i consumatori, che non hanno potuto beneficiare di un "corretto confronto concorrenziale tra operatori in sede di esercizio del diritto di recesso".

"Il provvedimento di avvio dell’istruttoria non esclude la possibilità che l’intesa tra gli operatori telefonici abbia una durata e una portata più ampia e risalga all’introduzione stessa della cadenza delle quattro settimane dei rinnovi e all’incremento del prezzo unitario delle prestazioni offerte che ne è conseguito" continua il comunicato in cui si legge che il procedimento dovrà concludersi entro il 31 Marzo 2019.