La Air Force americana non è per niente preoccupata dalle decisioni della Russia
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Se da un lato stiamo vivendo il sanguinoso e deplorevole conflitto tra Russia e Ucraina, su veri campi di battaglia, dall'altro vi stiamo raccontando del "battibecco" in tema esplorazione spaziale che si sta tenendo tra USA e Russia sulla questione dei motori a razzo. Ecco la recente risposta della US Force.
Proprio qualche giorno fa vi avevamo riferito che Dmitry Rogozin, direttore generale dell'agenzia spaziale russsa Roscosmos, ha deciso di ritirare tutta la "forza lavoro" russa dalle basi di lancio europee e statunitensi, bloccando anche l'esportazione di motori russi verso il mondo occidentale. La decisione in sé non ha destato grande scalpore, mentre invece i commenti poco eleganti di Rogozin hanno provocato diverse polemiche.
Dopo tali decisioni e commenti, non è mancata la risposta statunitense: la US Air Force non si sente minimamente intaccata dalla decisione di Rogozin e del ritiro di tutti i motori russi dal "mercato", ma è comunque rammaricata per la tragica piega che hanno preso gli eventi in Ucraina.
Come riferito dal segretario dell'aeronautica Frank Kendall in un recente comunicato, tutte le esigenze di lancio saranno pienamente soddisfatte, e le decisioni di rappresaglia contro le sanzioni imposte alla Russia non sconvolgeranno minimamente i lanci per la sicurezza nazionale del paese a stelle e strisce.
Come vi avevamo anticipato anche nei giorni scorsi, la Russia esportava principalmente i motori RD-180, utilizzati quasi esclusivamente dal vettore Atlas V della Northrop Grumman. Questa società però ha già fatto da diverso tempo un cospicuo rifornimento di motori di servizio e di ricambio, quindi tutti i lanci dell'immediato futuro sono assicurati (e la Russia non può farci proprio niente).
Tutti le missioni sono coperte da qui ad almeno la fine del 2025 e anche qualora dovessero esserci dei guasti improvvisi, i tecnici e ingegneri statunitensi hanno imparato a mettere mano sugli RD-180, il che potrebbe allungarne ancor di più la vita operativa.
Inoltre, Kendall ha riferito che da diversi anni le società americane costruttrici di razzi stavano valutando l'idea di allontanarsi dalla tecnologia russa: "Il punto centrale del programma che abbiamo messo in atto diversi anni fa era quello di allontanarci dall'RD-180. E non sono stato informato di eventuali problemi di lancio importanti associati".
L'unico piccolo intoppo che potrebbe venire a crearsi a causa di questa decisione della Russia, riguarda invece il vettore Antares, principalmente utilizzato per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale. Questo razzo usa i motori RD-181, anch'essi ritirati dalla Federazione di Putin.
La situazione è in continuo aggiornamento e manca ancora molto prima di vedere (purtroppo) uno spiraglio di luce e di chiarezza, come dimostra lo stravolgimento di piani per le missioni ESA.
FONTE: SpaceNews
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