Alcune infezioni da Leptospirosi in Australia destano preoccupazione
Negli ultimi giorni sono stati segnalati un numero elevato di casi, in un breve lasso di tempo l’uno dall’altro, di una infezione da parte di Leptospirosi in alcuni cani di Sidney. Questa malattia è solitamente diffusa per mezzo di ratti e altri roditori.
Essa potrebbe essere infettiva e colpire anche l’uomo e, da qui, la particolare attenzione verso i cani infettati a Sidney. Nonostante non vi siano al momento persone ammalate, la prudenza è d’obbligo e la zona sta venendo monitorata.
Negli ultimi mesi sono stati sei i casi di malattia nei cani e, purtroppo, cinque di questi sei sono deceduti a causa del batterio. Gli animali che sono stati infettati provenivano tutti da una particolare zona della città di Sidney e sembra che ciò non sia un semplice caso.
Hanno infatti ipotizzato che un gran numero di topi si sia spostato a causa di una serie di lavori avvenuti in questa zona di città e le acqua reflue che sono uscite durante i lavori abbiano aumentato le sorgenti di possibili infezioni.
Gli animali possono infettarsi semplicemente con contatto diretto (per esempio, il morso di un ratto che ha il batterio o dopo aver mangiato un ratto morto che aveva al suo interno la Leptospirosi) o ancora da un contatto indiretto (per esempio bevendo acqua contaminata in precedenza).
La malattia ha un tempo di incubazione di circa sette giorni, durante il quale l’animale è asintomatico. Dopo sette giorni iniziano ad apparire i primi sintomi: si alza la febbre, letargia dell’animale, perdita di appetito, vomito e diarrea.
Durante i sette giorni asintomatici il batterio potrebbe essersi spostato nell’apparato escretore dell’animale e, quando questi urina, il batterio può inquinare l’ambiente e infettare altri animali.
I sintomi purtroppo, però, possono peggiorare ed il nostro amico a quattro zampe potrebbe sviluppare una insufficienza renale acuta e delle infiammazioni agli occhi per finire con insufficienza respiratoria.
Solitamente il batterio si annida nel sangue e nell’urina e, se si sospetta una infestazione del batterio, la terapia con antibiotici deve iniziare immediatamente. Sempre sotto la guida di un Veterinario, ovviamente.
Purtroppo la malattia può colpire anche l’uomo e il passaggio può avvenire o tramite materiale infetto (urina degli animali infetti, sangue e acqua contaminata) oppure a seguito di un morso di un topo malato.
Nell’uomo la malattia ha un tempo di incubazione diverso che può variare dai due ai venticinque giorni e, nella maggior parte dei casi, la malattia si manifesta sotto le mentite spoglie di una lieve influenza.
La prevenzione, però, è la cosa più importante in questi casi e basta solamente un po’ di accortezza per salvaguardare la nostra vita e quella dei nostri amici pelosi.
Per prima cosa dobbiamo fare attenzione che i nostri animali non bevano acqua stagnante presente nelle pozzanghere, evitando anche che vi si facciano il bagno. Stare attenti che gli animali non vengano in contatto con roditori o simili, vivi o morti, stando attenti quindi che non si mangino cadaveri di roditori.
Per finire, è molto importante vaccinarli per essere sicuri che la malattia difficilmente possa attecchire nel suo corpo.
FONTE: Phys.Org
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