Alcune razze canine sono portatrici di geni occulti che appaiono solo in alcuni esemplari

Alcune razze canine sono portatrici di geni occulti che appaiono solo in alcuni esemplari
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A quanto pare, non è tutto ora ciò che luccica. Uno studio del College of Veterinary Medicine della Purdue University, USA, rivela che alcuni cani di razza che non assomigliano propriamente ai loro “fratelli” potrebbero avere, in realtà, una variante genetica che si è mostrata fisicamente.

Da ciò è emerso che talune razze canine possiedono, nel loro patrimonio genetico, geni alternativi del colore del manto o di altri tratti che rimangono celati. La ricerca, pubblicata il 28 ottobre nella rivista scientifica PLUS ONE, è stata condotta dai dottori Kari Ekenstedt e Dayna Dreger, esperti d’anatomia e genetica canina, in collaborazione con WISDOM PANEL che sviluppa test sul DNA canino, e si è basata sull’analisi di innumerevoli geni diversi di ben 212 razze di cani.

Gli scienziati hanno fatto riferimento ai tratti estetici preponderanti di razze canine non solo americane, confrontandole, in particolare partendo dal colore del manto. Hanno evidenziato che il fenomeno genetico dell’epistasi, ovvero la prevalenza di un gene (e quindi di un carattere) sull’altro, dunque una stretta influenza reciproca tra geni differenti, sarebbe responsabile dell’occultamento di particolari caratteri estetici che si rivelano solo in alcuni esemplari.

Un tipico esempio è quello del Labrador Retriever color cioccolato, una particolare espressione genetica del manto che si mostra solo in minoranza nella razza canina in questione dando vita ad esemplari di straordinaria bellezza. A quanto pare, il marrone del manto sarebbe presente come “gene occulto”, seppur in basse frequenze, anche in razze come Rottweiler e Cane da pastore tedesco.

Un esempio simile è quello del Bracco di Weimar che conosciamo come cane a pelo raso. I ricercatori, analizzando geni di innumerevoli esemplari della stessa razza, hanno rilevato che esiste l’allele del pelo lungo in frequenza del 4%.

Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi messi in luce dagli scienziati che hanno sottolineato come le variazioni genetiche siano, in realtà, cosa totalmente comune e all’ordine del giorno.

Si ringrazia per la foto di copertina il sito: https://www.mylabrador.it/