È questo (per alcuni) lo strumento musicale più pericoloso mai realizzato

È questo (per alcuni) lo strumento musicale più pericoloso mai realizzato
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La musica ci accompagna durante molti momenti della nostra vita e per questo motivo ci rievoca molte immagini del passato. Tuttavia, sapete qual è lo strumento musicale più pericoloso mai realizzato? Il suo creatore è nientemeno che Benjamin Franklin.

Stiamo parlando dell'armonica di vetro. Il suono è simile alle note musicali che possono essere create strofinando il dito su un bicchiere e, in verità, fu proprio così che a Franklin venne l'idea della sua creazione. Per questo motivo il padre fondatore degli USA mise insieme 37 cilindri di vetro su un meccanismo rotante che poteva essere azionato con un pedale ed era capace di far produrre fino a 10 note contemporaneamente.

Il particolare strumento è utilizzato per creare dei suoni "acquatici ed eterei", ma a causa di un lato oscuro c'è stato qualcuno che l'ha definito “lo strumento più pericoloso del mondo”. Nel 18esimo secolo, infatti, l'armonica di vetro cadde in disgrazia perché si credeva avesse il potere di far impazzire l'ascoltatore tant'è che persino il musicologo tedesco Friedrich Rochlitz consigliava vivamente di non utilizzarla.

Dall'altra parte, uno dei primi sostenitori della musica dell'armonica di vetro fu Franz Anton Mesmer, creatore di una pratica che lo ha fatto considerare il precursore dell'ipnotismo moderno, indagato durante un'indagine del 1784 condotta da alcune delle migliori menti scientifiche in Francia. L'indagine considerò Mesmer come ciarlatano e affermò la musica che utilizzava servisse solo ad aiutarlo a ipnotizzare le persone.

I musicologi moderni oggi credono l'armonica di vetro possa avere una qualità disorientante. Lo strumento produce suoni a frequenze comprese tra 1.000 e 4.000 Hertz; a queste frequenze, il cervello umano fatica a individuare la posizione del suono. Ciò è in grado di spiegare perché, almeno per alcune persone, ascoltare questa musica possa aver dato loro un'esperienza sconcertante.

Ovviamente questa particolare caratteristica venne amplificata dalle voci dell'epoca, più che vero "potere" dello strumento, chissà cosa sarebbe successo se avessero ascoltato il terrificante suono prodotto dagli aztechi.