Questo algoritmo è in grado di predire ansia e depressione: ecco lo studio italiano

Questo algoritmo è in grado di predire ansia e depressione: ecco lo studio italiano
di

Nasce un algoritmo in grado di prevedere ansia e depressione. L’incredibile notizia arriva da un team italiano e molto probabilmente sarà in grado di dare una svolta nella medicina preventiva.

Naturalmente come ben sappiamo, non è solo il colore degli occhi ad influenzare la depressione. Per questo motivo un gruppo di ricercatori del Dipartimento di psicologia e scienze cognitive dell'università di Trento coordinato da Alessandro Gregucci, ha messo a punto un algoritmo capace di prevedere ansia e depressione e più in generale i disturbi psicologici. Ma cosa è stato utilizzato per arrivare a ciò?

Il team ha adoperato strumenti di neuroimaging quali la risonanza magnetica funzionale e strutturale, l’elettroencefalografia, oltre ad avanzati metodi di neuro-stimolazione al fine di individuare con esattezza le aree deputate a queste funzioni. Successivamente mediante i dati raccolti si sono costruite immagini cerebrali di ogni persona e del funzionamento specifico del cervello. Proprio partendo da tale step, è stato sviluppato l'algoritmo.

In poche parole, l'algoritmo che prevede ansia e depressione funziona grazie ad immagini digitali ottenute studiando i cervelli di persone affette da problemi psicologici. Il dott. Grecucci afferma che: “I dati grezzi sono stati inseriti in un computer dotato di una combinazione di algoritmi di machine learning, che elabora quei dati, fornendo dei modelli predittivi in grado di capire quali aree del cervello sono colpite dall’ansia, anche in individui di cui non sappiamo nulla”.

Come dimostra l’algoritmo in grado di leggere i pensieri, l’utilizzo della tecnologia sta divenendo fondamentale nell’ambito medico. Bisogna infatti sottolineare come i primi test di questo innovativo studio, presenterebbero risultati straordinari ottenendo un'accuratezza pari all'80-90%. Grecucci e il team sostengono come in realtà l'errore umano sia molto più ampio e che ponendo uno sguardo al futuro, l'obiettivo sarà quello di dar vita a biomarcatori che presentino un'oggettività diagnostica nell'ottica di una medicina di precisione.