AliExpress e WeChat inserite in blacklist USA: 'Responsabili di contrabbando e pirateria'

AliExpress e WeChat inserite in blacklist USA: 'Responsabili di contrabbando e pirateria'
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Gli Stati Uniti passano di nuovo all’attacco includendo un totale di 77 mercati e social cinesi nella blacklist del paese, tra i quali figurano AliExpress e WeChat, piattaforme dominanti nate all’interno dei confini del Dragone e usate anche negli USA.

Nell’elenco troviamo in particolare 42 mercati online e 35 mercati fisici ritenuti “coinvolti nella facilitazione della contraffazione e della pirateria”. L’identificazione di AliExpress e dell’ecosistema social/e-commerce WeChat come tali non porterà ad alcuna sanzione o ban effettivo; l’obiettivo è solamente quello di peggiorare la reputazione dei due portali affinché possa ledere alla diffusione di merce contraffatta e ottenuta violando le leggi sul copyright.

Come spiegato dagli autori del report di 50 pagine firmato dal governo statunitense, “La Cina è il principale Paese di origine delle merci contraffatte, sequestrati dai servizi doganali e di protezione delle frontiere statunitensi. Il commercio globale di merci contraffatte e piratate mina l'innovazione e la creatività degli Stati Uniti e danneggia i lavoratori americani”.

Una certa attenzione viene posta poi ai rischi per la salute e sicurezza dei consumatori, in particolare riferimento ai dispositivi di protezione contro il Covid-19 ottenuti in condizioni non sterili. Altrettanto importante è la lotta contro il lavoro minorile e forzato che, come affermano nel report, vengono sfruttati dalla Cina per buona parte dei beni fabbricati.

Il pubblico agirà come spera il governo? Cambierà effettivamente qualcosa o sarà necessario un ban completo per cambiare le abitudini di acquisto? Staremo a vedere.

Nel frattempo, negli USA gli NFT sono sotto la lente del governo per rischio riciclaggio e terrorismo.