Alla Defcon le macchine per il voto americane sono state craccate in 90 minuti

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Da sempre oggetto di critiche particolarmente aspre, nel corso dell'hactaton tenuta nell'ultima edizione della Defcon è stata data ulteriore prova della inaffidabilità delle macchine per la votazione elettronica in uso in molti Stati degli USA. Queste "urne elettroniche" sarebbero state, infatti, violate in appena 90 minuti.

Il così detto e-voting, la possibilità di votare usando piattaforme online o strumenti tecnologici, è da sempre oggetto delle fantasie di numerosi movimenti e attivisti politici. Anche in Italia, di recente, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha annunciato l'acquisto di tablet e software per permettere, in via sperimentale, il voto elettronico nel corso delle future votazioni per il referendum consultivo sull'autonomia della Regione.

Costa di meno e accelera le tempistiche, dicono. Tutto vero, purtroppo a questi due vantaggi si unisce un'inaffidabilità che è del tutto, o quasi, assente dalle pratiche di voto tradizionali. L'esperienza recente del resto ce l'ha insegnato bene, tutto ciò che è connesso alla rete o fa affidamento su hardware può essere, più o meno facilmente, hackerato.

Ecco quindi che questa regola aurea ha ricevuto ulteriore conferma nel corso dell'ultima edizione del Defcon di Las Vegas dove sono state acquistate circa 30 macchine elettorali diverse in modo da mettere alla prova le abilità degli hacker ed esperti di sicurezza informatica presenti alla convention. Morale? Ci sono volute meno di due ore per craccare un primo modello più datato e non molto più tempo per violare le altre.

In realtà dagli esperti presenti alla Defcon non viene una condanna in toto nei confronti delle macchine per il voto elettronico, tra le numerose testimonianze raccolte da The Hill, ad esempio, c'è quella Eric Hodge, direttore del reparto consulting di CyberScout, per cui è molto difficile violare il sistema al punto da stravolgere un'elezione nazionale. In genere i sistemi sono chiusi e diversi Stato per Stato, certo per come funziona il sistema elettorale USA basterebbero pochi swing state per cambiare le sorti delle elezioni ma, realisticamente, parliamo di uno scenario difficile, racconta l'esperto di cyber security. "Almeno che non stiamo parlando di un'elezione circoscritta al Delaware o al Rhode Island".