Allarme della Protezione Civile: "in caduta la stazione Tiangong 1, rischi per l'Italia"

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La stazione spaziale cinese Tiangong 1 si sta dirigendo verso l'atmosfera terrestre, ed il suo rientro incontrollato potrebbe rappresentare un problema anche per il nostro paese, come affermato dalla Protezione Civile in un comunicato in cui afferma che potrebbero cadere frammenti sull'Italia tra il 28 Marzo ed il 4 Aprile.

Ad essere interessate sarebbero le regioni "a sud dell'Emilia Romagna".

Nel comunicato diffuso sul sito web ufficiale, girato anche a tutti i ministeri, la Protezione Civile afferma che "la stazione spaziale Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, fino a raggiungere, con un'inclinazione orbitale di 42.78 gradi sull'equatore, un'altezza di apogeo (il punto più distante dalla Terra) di 344 km e una di perigeo (il punto più vicino alla Terra) di 197 km. Da marzo 2016 ha iniziato una lenta e progressiva discesa sulla Terra che si concluderà in una finestra temporale che si apre il 28 marzo e si chiude il 4 aprile 2018".

A tal proposito è stato messo su un piano d'emergenza ed è stato istituto un tavolo per ridurre al minimo i fattori di rischio.

La Protezione Civile sottolinea che "eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi".

Sulla base delle informazioni in possesso, sono state anche stati diffusi dei consigli per restare al sicuro:

  • è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
  • i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
  • all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
  • è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto;
  • alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti.

In un altro documento, la Presidenza del Consiglio dei Ministri afferma anche che il ritorno sarebbe dovuto avvenire nell'Oceano Pacifico, ma "nel marzo 2016 è iniziata una lenta e progressiva discesa della stazione in modo incontrollato". Il ritorno di Tiangong è comunque continuamente monitorato da sensori che stanno tenendo sotto controllo il percorso orbitale.