Allarme degli esperti: 'Calore degli oceani ha superato punto di non ritorno nel 2014"

Allarme degli esperti: 'Calore degli oceani ha superato punto di non ritorno nel 2014'
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Il record delle temperature degli oceani raggiunto nel 2021 con l’assorbimento di “sette bombe atomiche al secondo” ha già destato non poca preoccupazione tra ricercatori e ambientalisti. Tuttavia, c’è un nuovo studio che ci allarma ancora di più: il caldo estremo negli oceani ha già superato il “punto di non ritorno” nel 2014.

Lo studio pubblicato su PLOS Climate parla chiaro: esaminando i dati di temperatura registrati dal 1920 al 2019, i ricercatori del Monterey Bay Aquarium guidati da Kyle Van Houtan hanno scoperto che il 2014 è stato l’anno dal quale i precedenti episodi di caldo estremo sono divenuti “normalità”. Per offrire delle pietre di paragone, come fenomeni singoli di calore elevato si notano due casi nel 1998 e nel 2007 tra Atlantico meridionale e Oceano Indiano.

Il “punto di non ritorno” trova riscontro anche nelle condizioni di vita di animali come salmoni, aragoste e capesante al largo di Stati Uniti e Canada, e ben 14 zone di pesca nella sola Alaska hanno già dichiarato risultati disastrosi per le loro attività, tanto da lanciare dichiarazioni di calamità.

Il quadro è stato definito da Van Houtaon come l’ennesima prova schiacciante del nostro percorso verso la catastrofe climatica: “Utilizzando questa misura di estremi, abbiamo dimostrato che il cambiamento climatico non è qualcosa di incerto e potrebbe verificarsi in un lontano futuro, è qualcosa che è un fatto storico ed è già accaduto. Il cambiamento climatico estremo è qui, è nell'oceano e l'oceano è alla base di tutta la vita sulla Terra”.

E come abbiamo già visto, si tratta di un problema che si diffonde nell’entroterra e ovunque, con un impatto notevole sulla vita quotidiana, anche nelle cose più banali: per esempio, il cambiamento climatico avrà anche un impatto sul caffè.