Amazon, disservizi per il Black Friday? Stato di agitazione a Piacenza

Amazon, disservizi per il Black Friday? Stato di agitazione a Piacenza
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Proprio come lo scorso anno, in vista del Black Friday scatta una nuova agitazione nel centro logistico Amazon di Castel San Giovanni, a Piacenza. I sindacati terrotoriali di Parma Piacenza Fisascat Cisl, Filcams Cgil, UIltucs e Ugl hanno proclamato lo stato di agitazione per 1.650 lavoratori dipendenti con astensione dal lavoro straordinario.

La motivazione di base è da ricercare nella vertenza pendente sulla stabilizzazione di 1.951 lavoratori somministrati, a cui si aggiunge il dovuto nel 2017 ed accertato dall'ispettorato del Ministero del Lavoro. Nel comunicato dei sindacati figurano anche le turnazioni notturne introdotte in maniera unilaterale dai dirigenti, al fine di sopperire alle richieste di picco in vista della stagione natalizia e dell'imminente Black Friday.

Francesca Benedetti, di Fisacat CISL di Parma Piacenza in una dichiarazione ha affermato che si tratta di "un’applicazione dell’accordo del maggio scorso non fedele ai principi che lo hanno ispirato". Secondo la rappresentante sei sindacati "ancora una volta vengono chiesti grandi sacrifici ai lavoratori notturni", ma "l’aspetto che particolarmente preoccupa il sindacato e che muove la nostra azione quotidiana, è la salute dei lavoratori che troppo spesso viene sacrificata a favore di livelli di produttività e redditività che devono essere garantiti".

"La Fisascat Cisl è convinta che nel panorama italiano attuale, Amazon detiene tutti gli ingredienti per fare buona occupazione e dimostrare che “multinazionale” non è sempre sinonimo di sfruttamento. Passi avanti ne abbiamo fatti, ma insufficienti a garantire ai lavoratori i livelli minimi di tutela che ci si aspetta da un’azienda moderna e all’avanguardia quale piace definirsi la multinazionale di Seattle" ha concluso la Benedetti.

Fiorenzo Molinari, segretario generale di Filcamas CGIL Piacenza, riporta alla luce dei problemi che secondo lo stesso sembravano essere superati: "la ratio dell’accordo Amazon era distribuire al meglio tra i lavoratori i “disagi” che comporta un ciclo produttivo come quello di questa azienda. Permetteva ai lavoratori direttamente in azienda di essere protagonisti nell’organizzazione del lavoro, in un’ottica di equità. Ora con i picchi di lavoro, Amazon cambia l’organizzazione in modo unilaterale penalizzando fortemente il turno notturno e tutto questo senza minimamente condividere il percorso con le Rsa, a differenza di quanto previsto dagli accordi. Siamo così costretti a proclamare uno stato di agitazione con astensione dal lavoro straordinario a partire da oggi. Un percorso condiviso con i lavoratori porta a risultati migliori in termini di produttività e aumenta un genuino senso di appartenenza” ha affermato.

Pesano sulla mobilitazione di Castel San Giovanni anche le questioni sui 1.900 lavoratori in somministrazione che secondo i sindacati dovrebbero essere condotti al contratto subordinato, sebbene le assunzioni degli ultimi tempi abbiano tagliato fuori i somministrati.

Inoltre, i sindacati chiedono a Bezos un premio di risultato per i lavoratori che continuano ad aumentare la sua ricchezza: “da tempo chiediamo che venga costruito un premio di risultato che possa far concorre i lavoratori alle lusinghiere performance di Amazon ma l’azienda non ci sente. Passi avanti ne sono stati fatti, ma ci scontriamo ancora con una grammatica sindacale che risente di impostazioni culturali d’oltreoceano”.