Amazon potrebbe rintracciare i proprietari di criptovalute: assist al fisco?

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In un articolo pubblicato nella giornata di ieri sul noto sito Futurism, Kristin Hauser sostiene che Amazon potrebbe decidere di vendere i dati degli utenti, in particolare di chi effettua transazioni legate alle criptovalute. Avete capito bene.

Infatti, stando alla fonte in questione, nella giornata di martedì 17 aprile sarebbe stato concesso alla società statunitense un brevetto legato al "mercato dei dati in streaming", depositato inizialmente nel 2014. Il tutto ovviamente in USA. Futurism parla di "infiniti libri di informazioni che documentano qualsiasi cosa, dagli indirizzi fisici delle persone al loro uso di Internet. Invece di vendere un prodotto, questo mercato venderebbe l'accesso ai dati".

Un potenziale cliente sarebbe costituito dalle agenzie governative, che potrebbero utilizzare l'enorme database di Amazon per verificare le informazioni in proprio possesso. In effetti, nel brevetto in questione, si legge che "un esempio [di applicazione, ndr] è costituito dal flusso di dati legato alle transazioni Bitcoin (o qualsiasi altra criptovaluta)". Inoltre, Futurism scrive: "Ad esempio, l'IRS [Internal Revenue Service, ndr] potrebbe tracciare l'indirizzo di una persona nel registro Bitcoin, vedere quanti soldi ha incassato in tutto l'anno e determinare se ha pagato la giusta somma in tasse".

Tuttavia, per ora, si tratta solamente di un brevetto e non c'è alcuna prova sul fatto che Amazon voglia veramente mettere in atto tutto ciò. Nonostante questo, sembra esistano diverse agenzie governative che sarebbero disposte a prendere parte a questo nuovo mercato, nel caso il tutto dovesse andare in porto.

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