Amazon presto a secco di nuovi lavoratori? Una ricerca lo suggerisce

Amazon presto a secco di nuovi lavoratori? Una ricerca lo suggerisce
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Mentre si avvicinano le date dell'Amazon Prime Day del 2022, che si terrà il 12 e 13 luglio, trapela in rete un documento interno del colosso dell'ecommerce che sembra prefigurare una scarsità di lavoratori per Amazon nei prossimi anni, soprattutto negli Stati Uniti.

Il documento leakato in rete è stato condiviso dal portale Vox Recode, e spiega che l'azienda potrebbe presto trovarsi senza lavoratori da assumere, almeno in America. Nello specifico, il report è il risultato di uno studio del 2021, che spiega che alcuni settori dell'azienda e alcune sue sedi saranno più colpite delle altre. A preoccupare in particolare sono le filiali di Phoenix, in Arizona, dove il gigante di Seattle potrebbe trovarsi privo di manodopera per ingrandirsi già dai prossimi mesi, e di Inland Empire, la regione della California tra Riverside e San Bernardino, dove il pool dei lavoratori potrebbe prosciugarsi dall'inizio del 2022.

I motivi di questa previsione sarebbero diversi: anzitutto, gli stabilimenti di Amazon avrebbero già attirato quasi tutta la manodopera disponibile nelle zone limitrofe, perciò dovrebbero andare alla ricerca di lavoratori pendolari da aree più lontane, che però potrebbero non essere interessati a lunghi tragitti in auto ogni giorno per recarsi al lavoro. L'altro problema sono poi i salari offerti dall'azienda, considerati troppo bassi soprattutto per le aree urbane, dove le aspettative in termini di stipendio sono più altre che nelle aree rurali.

Spostandoci su un piano generale, poi, il documento traccia una previsione fosca: "se Amazon continua ad operare come ha fatto finora, azzererà le sue riserve di lavoratori nel 2024". Ovviamente ciò non significa che non ci saranno più lavoratori non occupati negli Stati Uniti entro quell'anno, ma semplicemente che nel 2024 nessuno tra i disoccupati considererà vantaggioso lavorare presso Amazon, perché tale tipo di impiego potrebbe essere poco aderente con le proprie aspettative salariali, le proprie aspirazioni personali o la propria posizione geografica.

Amazon, comunque, ha spiegato ad Engadget che il documento leakato non è accurato: "ci sono molte bozze di documenti che vengono scritte sui temi più diversi e che vengono usate per testare le nostre ipotesi e per guardare a diversi scenari possibili. Quella comparsa in rete è una di queste. Non rappresenta la situazione attuale, né a Phoenix, né nell'Inland Empire, né nel resto degli Stati Uniti", spiega Rena Lunak, Direttrice delle Global Operations e della Comunicazione di Amazon.