L'Amazzonia sta davvero scomparendo? Le recenti notizie sono drammatiche

L'Amazzonia sta davvero scomparendo? Le recenti notizie sono drammatiche
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Dopo aver recentemente raggiunto l'albero più alto dell'Amazzonia, si può ancora affermare che questo magnifico territorio rappresenti il polmone verde dell'umanità? La risposta potrebbero darcela nuovi studi.

Le più recenti proiezioni al 2050, indicano che incendi e disboscamento illegali diverranno i primi generatori di CO2 in Amazzonia. Sono proprio due studi pubblicati sulla prestigiosa rivista Science, che in modo del tutto indipendente hanno osservato e valutato i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nella foresta amazzonica. Dai risultati emersi a quanto pare, c'è davvero poco di positivo.

Come ben sappiamo, l'intera area è considerata da sempre uno degli ecosistemi più vulnerabili, che garantisce l'equilibrio degli habitat di circa un terzo delle specie viventi finora note. Dalle nuove ricerche emerge che incendi e deforestazione stanno producendo quantità di CO2 sempre maggiori. Difatti la superficie di foresta amazzonica attualmente degradata è pari al 38% di quello che complessivamente rimane dell'Amazzonia stessa. Ciò a sua volta si traduce in una riduzione del 34% della quantità di acqua che passa dal suolo all'aria e che a sua volta altro non fa che impoverire la biodiversità, creando un "loop mortale".

"L'Amazzonia si trova attualmente in una fase di rapida transizione da un paesaggio costituito in gran parte da foreste a un paesaggio senza foreste", afferma l'autore del secondo studio il dott. James S. Albert, che inoltre aggiunge: "Questi cambiamenti stanno avvenendo troppo rapidamente perché le specie che vivono in Amazzonia, le persone e gli ecosistemi riescano a reagire e ad adattarsi."

A quanto pare l'Amazzonia sta mutando a una velocità superiore rispetto ai cambiamenti naturali osservati finora e ciò dovrebbe far riflettere la comunità globale nel reagire immediatamente. Considerando ad esempio gli undici insediamenti scoperti, stiamo parlando di un territorio decisamente fondamentale per l'equilibrio dell'intero pianeta. Le politiche per prevenire le conseguenze peggiori sono infatti state identificate, non ci resta quindi che attuarle il prima possibile.