Un ambizioso progetto vuole proteggere l'80% dell'Amazzonia: è davvero fattibile?

Un ambizioso progetto vuole proteggere l'80% dell'Amazzonia: è davvero fattibile?
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L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ha presentato un provvedimento di emergenza che - se accettato - potrebbe rendere l'80% della foresta amazzonica area protetta entro il 2025. La proposta è stata presentata per preservare il "polmone del mondo", così da fermare la deforestazione e l'estrazione di minerali e petrolio.

Negli ultimi due decenni la foresta ha perso 10.000 chilometri quadrati ogni anno, secondo i dati satellitari. Per la prima volta nei 70 anni di storia dell'IUCN, inoltre, i gruppi indigeni ora voteranno come membri insieme alle agenzie governative e alle ONG nazionali o internazionali. "Questa è l'emergenza, non solo per noi ma per l'umanità", ha dichiarato all'AFP Jose Gregorio Diaz Mirabal, un leader del popolo Curripaco in Venezuela.

La distruzione della foresta, insieme al cambiamento climatico, stanno portando il polmone del mondo verso un pericolosissimo "punto di non ritorno" che, se superato, potrebbe trasformare la zona (o parte di essa) in una savana. Oltre a cambiare il clima della regione, questa trasformazione avrebbe un impatto devastante sui sistemi climatici globali.

Una decisione sul da farsi sarà annunciata questa domenica o lunedì prossimo. Il voto, che si terrà la prossima settimana, non dovrebbe avere peso legale, ma dimostra la forza del sentimento tra i gruppi indigeni. "Chiediamo ai governi di aiutarci a proteggere il nostro territorio, che è anche dell'umanità", ha affermato in un commovente messaggio Diaz Mirabal. "Perché se la foresta pluviale amazzonica scompare, le persone moriranno ovunque, è così semplice".

"È fondamentale smettere di estrarre il petrolio, l'oro, l'uranio", ha aggiunto infine il leader del popolo Curripaco. "Questa è ricchezza per Europa, Stati Uniti, Russia e Cina, ma è povertà per noi".