AMD e Intel vanno oltre le sanzioni alla Russia: stop a tutte le vendite di chip a Mosca

AMD e Intel vanno oltre le sanzioni alla Russia: stop a tutte le vendite di chip a Mosca
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Dopo aver annunciato lo stop alle forniture di chip alla Russia, sia Intel che AMD e TSMC hanno definitivamente bloccato ogni vendita di semiconduttori a Mosca, compresi sia i chip con potenziali impieghi militari che quelli destinati all'elettronica di consumo, in piena aderenza con le richieste provenienti dalla Casa Bianca.

La situazione per l'industria dell'elettronica russa sembra dunque farsi veramente complicata, specie dopo che AMD e Intel hanno sospeso ogni vendita di chip anche alla Bielorussia nel timore che i prodotti comprati da Minsk potessero essere trasferiti a Mosca in un secondo momento. Diversi report della stampa russa, inoltre, esprimono profonda preoccupazione per lo stop delle vendite imposto da TSMC, che ha lasciato tutti i produttori nazionali a secco di semiconduttori con cui produrre i propri dispositivi.

Un rappresentante di AMD ha spiegato a Tom's Hardware che "basandoci sulle sanzioni contro la Russia imposte dagli Stati Uniti e da altre nazioni, al momento AMD sospende le sue vendite e la distribuzione dei propri prodotti in Russia e in Bielorussia", riferendosi tanto alle forniture industriali quanto a quelle di device e componenti per il mercato consumer.

Persino più dure sono state le dichiarazioni di Intel, che ha stabilito anzitutto che "Intel segue tutte le regolazioni all'export applicabili e le sanzioni in vigore nei Paesi dove opera, incluse le nuove sanzioni imposte dall'OFAC e le regole pubblicate da BIS [due organi americani di vigilanza]", e che successivamente ha spiegato, in una dichiarazione per il pubblico, che "Intel condanna l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Per questo, abbiamo sospeso ogni spedizione ai nostri clienti sia in Russia che in Bielorussia".

È piuttosto interessante che sia Intel che AMD abbiano sospeso tutte le vendite dei propri chip alla Russia, andando persino oltre quanto richiesto dalla Casa Bianca, che invece ha domandato solo l'interruzione delle vendite di componenti con uso specificamente militare o con utilizzi misti sia in campo civile che in campo militare. Al momento, anche Samsung, Micron e SK Hynix hanno interrotto le vendite dei propri prodotti alla Russia.

Mosca, comunque, non sembra essere giunta impreparata alla guerra sotto questo punto di vista: il Paese è stato infatti già vittima di simili sanzioni dopo l'annessione della Crimea nel 2014, e per questo ha cercato di rafforzare i propri produttori interni di componenti, come MCST, Yadro e STC Module. Purtroppo, però, ciò che il Cremlino probabilmente non si aspettava è l'interruzione delle vendite anche da parte di TSMC, che ha annullato ogni possibilità per la Russia di sostituire le forniture estere con quelle nazionali.