Anche i dipendenti di Apple possono ringraziare Donald Trump, previsto un cospicuo bonus

INFORMAZIONI SCHEDA
di

Per i dipendenti di Apple Natale è arrivato un po' più tardi: Cupertino, potendo contare sulla maggiore liquidità garantita dalla riforma di Trump, ha deciso di ricompensarli con un bonus decisamente interessante.

Parliamo di 2.500$ in restricted stock units, vale a dire: azioni concesse da una compagnia ai propri dipendenti sotto forti vincoli, come l'acquisizione della titolarità solo dopo un certo lasso di tempo o, ancora, la possibilità di maturare il diritto a liquidarle solo se si è ancora dipendenti dell'azienda. Forse i dipendenti di Cupertino avrebbero preferito un assegno in cash ma, come si suol dire, a caval donato non si guarda in bocca. Parliamo pur sempre di azioni di una azienda con un trend più che positivo, al momento dell'acquisto della titolarità delle azioni da parte dei dipendenti è estremamente probabile che avranno acquistato ulteriore valore.

Inoltre, Apple ha fatto un ulteriore promessa: raddoppierà, fino ad un massimo di 10.000$, le donazioni destinate ad opere di carità dei propri dipendenti fino alla fine dell'anno. Il bonus dovrebbe scattare per tutti i dipendenti di livello inferiore al senior (direttori, quadri di alto livello, ecc.), sia che siano assunti come full time o part time. Inoltre sembrerebbe che il bonus sia destinato ai dipendenti di ogni dipartimento, probabilmente incluso quello retail.

Insomma, ora che l'azienda (come moltissime altre corporation americane beneficiate dal taglio delle tasse di Donald Trump) ha la possibilità di recuperare l'enorme liquidità precedentemente dirottata all'estero, si può permettere di fare un po' di spese pazze. Apple ha già annunciato un investimento di 30 miliardi di dollari tra nuovi campus e data center negli Stati Uniti d'America. In secondo luogo, CITI aveva ipotizzato che Cupertino possa decidere di utilizzare questa nuova liquidità per fare acquisizioni importanti nei confronti di aziende come Netflix, Disney o, addirittura, alcune delle principali major dell'industria videoludica come Activision.