Anche Microsoft si schiera con Apple contro l'FBI, ma il supporto è tiepido

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La lettera pubblicata dall'amministratore delegato di Apple, sulla pagina ufficiale del sito web della compagnia nella giornata di ieri e riguardante le richieste mosse dal giudice, che ha chiesto alla compagnia di Palo Alto di sbloccare l'iPhone 5c del killer di San Bernardino, ha portatole varie aziende del settore tecnologico a coalizzarsi.

E se ieri abbiamo raccontato la solidarietà arrivata dall'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, e del fondatore di WhatsApp, Jan Koum, oggi è arrivato anche un supporto, seppur timido, da parte di Microsoft.
“Come azienda sostenitrice e fondatrice del Reform Government Surveillance (RGS),, crediamo che sia estremamente importante combattere fenomeni criminali e terroristici, e siamo dell'idea che le aziende debbano aiutare le forze dell'ordine. Ma siamo anche dell'idea che le aziende tecnologiche non dovrebbero essere costrette a sviluppare un backdoor in quanto hanno il diritto e dovere di tenere al sicuro i dati degli utenti. L'RGS comunque è impegnata a fornire dati nel rispetto delle leggi, comunque proteggendo la sicurezza dei clienti” si legge nella dichiarazione diffusa.