Andiamo alla scoperta del bunker dove Hitler visse i suoi ultimi mesi di vita

Andiamo alla scoperta del bunker dove Hitler visse i suoi ultimi mesi di vita
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Il Führerbunker, "Il bunker del Führer", divenne il quartier generale sotterraneo dove Adolf Hitler, nei suoi ultimi mesi di vita (prima di suicidarsi), diresse tutte le manovre militari e visse la sua quotidianità. Oggi, in occasione di una ricostruzione in mappa del complesso, possiamo raccontarvene la storia.

Nel 1936 la Cancelleria del Reich aveva costruito sottoterra un edificio anti-aereo che permettesse ai maggiori esponenti politici di dirigere gli affari interni ed esteri avvolti da un complesso sicuro. Questo primo bunker nazista venne chiamato "Vorbunker" (una parola traducibile con "il bunker superiore").

Tuttavia, con l'evolversi del secondo conflitto mondiale il complesso iniziò a risultare sempre meno sufficiente. Per questo, ad esso si annesse il Führerbunker, uno spazio posto ancora più in profondità.

Per renderlo il luogo più sicuro dove il Führer potesse soggiornare, si usarono delle massicce pareti di calcestruzzo, dallo spessore di circa 4 metri. Inoltre, si decise di rendere la disponibilità delle stanze ancora più amplia, arrivando a costruirne circa 30 - tutte poste sotto il giardino della Reichkanzlei (la Cancelleria del Reich nella Voßstraße numero 6).

I lavori iniziarono nel 1943 e, alla quasi-conclusione della Seconda Guerra Mondiale, il bunker divenne una vera e propria casa, ammobiliata con mobili di altissima qualità e persino quadri ad olio.

Questa maestosità nella decorazione fu necessaria perché, nel gennaio del 1945, Hitler si vide costretto a trasferirvisi dentro con le persone a lui più fidate (per esempio, Eva Braun) alcuni ministri come Joseph Goebbels (insieme alla consorte e i 6 figli) e vario personale - tra medici, camerieri, cuochi, etc...

Il 19 Aprile dello stesso anno l'Armata Rossa dell'Unione Sovietica cominciò le sue operazioni offensive per circondare la città di Berlino. Hitler, nel mentre, fece la sua ultima apparizione dal vivo, in occasione del suo 56esimo compleanno il 20 Aprile.

Dopo la battaglia di Berlino, la Germania venne ufficialmente sconfitta. 10 giorni dopo il suo compleanno, il generale Helmuth Weidling avvisò il Führer dell'imminente arrivo dei sovietici presso la Cancelleria del Reich.

Con l'Armata Rossa alle porte del suo bunker e con l'uccisione di Mussolini, Hitler capì che l'unica possibilità per lui di fuggire da un'umiliazione tale come quella di una sconfitta fosse quella di togliersi la vita.

Subito l'inizio del secondo dopoguerra, le truppe di Stalin e i tedeschi della parte orientale cercarono di distruggere, o perlomeno nascondere, tutto ciò che fosse stato il Führerbunker, per evitare eventuali manifestazioni da parte dei nazisti rimasti. Infatti, la Cancelleria del Reich venne distrutta subito dopo la sua presa, nel 1945, mentre il bunker rimase quasi intoccato.

Seguì un tentativo di distruzione del complesso nel 1959, sotto il governo della Germania dell'Est, ma fu fallimentare. Tuttavia, si riuscì a far dimenticare il luogo preciso alle persone, rendendo l'area completamente desolata.

Alla fine degli anni '80, invece, alcune sezioni vennero riportate alla luce in seguito alla costruzione di alcuni appartamenti residenziali. Seguirono altre per tutti gli anni '90, ma vennero sempre ignorate. Dal 2006, invece, è possibile trovare un pannello commemorativo, per ricordare il valore storico di quel luogo - seppur oggi sia sovrastato da un semplice parcheggio.