Andrew Yang vuole che gli utenti vengano pagati per i loro dati e regolare le le loot box

Andrew Yang vuole che gli utenti vengano pagati per i loro dati e regolare le le loot box
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Di Andrew Yang vi abbiamo parlato in diverse occasioni, è un candidato delle primarie democratiche ma non è un politico di professione. La sua principale proposta si basa sull'assunto che i robot elimineranno milioni di posti di lavoro: propone un nuovo welfare basato su un reddito universale da 1.000$ al mese per ogni cittadino.

Significa che ogni americano, a prescindere dal suo reddito e dalla sua condizione, riceverebbe un assegno da 1.000$ per il semplice fatto di esistere. L'idea è che in questo modo si tolga ogni forma di ansia economica agli americani, dando loro soldi a sufficienza per riprendere a studiare, curare la loro salute psicologia e aprire attività imprenditoriali. 1.000$ non sono sufficienti in America per vivere, ma sono sufficienti, se integrati ad un reddito, per aiutare molte persone in condizioni di povertà a campare dignitosamente.

Quanto ai 1.000$ per tutti il trucco è che in questo modo si elimina completamente la burocrazia e la necessità di controlli —che costerebbero soldi in più e scoraggerebbero le minoranze— e allo stesso tempo una persona dal reddito molto elevato riceverebbe 1.000$ per poi restituirne molti di più al Governo in tasse. Ovviamente è una proposta estremamente controversa, che avrebbe un costo giudicato da molti analisti come sproporzionato.

Andrew Yang è anche uno dei candidati più tech friendly tra quelli delle presidenziali USA (oltre che un discreto nerd). Prova ne è che Yang ha formulato una serie di nuove proposte che vanno dal controllo sui dati che diamo alle piattaforme tech, ad una regolamentazione degli algoritmi, arrivando perfino alle loot box dei videogiochi.

La proposta più importante riguarda la disinformazione online, e il modo in cui il Governo approccia le piattaforme che potrebbero costituire un pericolo su questo fronte. Se un social permette le pubblicità politiche a pagamento, o se viene usato come veicolo per la diffusione di notizie, allora i suoi algoritmi devono essere open source. Deve vigere massima trasparenza sul come funziona il modo in cui il social decide di mostrare un determinato contenuto ai suoi utenti. In poche parole, se puoi avere un impatto sulle elezioni, allora come elettore ho diritto di sapere come funzioni e perché mi mostri quello che mi mostri.

Yang propone anche una Digital ads Tax, che secondo lui dovrebbe diminuire il numero di spot disonesti online.

Il candidato dem vuole anche che i dati vengano considerati come proprietà, e che gli utenti abbiano controllo su di loro. Significa che se l'utente decide di cedere i suoi dati ad una compagnia, allora dovrebbe ricevere una piccola commissione. "Devi ricevere una percentuale del valore economico prodotto dai tuoi dati", spiega Yang.

Yang non è poi d'accordo con l'idea di dividere le grandi aziende tech della Warren, per ragioni simili a quelle addotte da Bill Gates.

Andrew Yang parla anche dei videogiochi nella sua ultima proposta. "Le loot box hanno un impatto sui nostri figli, portandoli a giocare per più ore e a spendere più soldi nei videogiochi. E i genitori non sanno nemmeno che esistono in molti casi". Per Yang andrebbe usato un modello simile a quello già in vigore in Cina: i plublisher devono quantomeno rivelare le probabilità di ottenere ognuno degli item proposti.