Andy Rubin, ecco la lettera di addio al mondo Android

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Come già anticipato qualche ora fa, colui che ha portato Android a divenire il dominatore del mercato dei sistemi operativi mobili, Andy Rubin, si è congedato da numero uno del team interno a Google impegnato sull’ecosistema del robottino verde. La decisione, giunta come un fulmine a ciel sereno tramite un post firmato elettronicamente dal CEO dell’azienda di Mountain View, ha stupito tanti, che non si aspettavano minimamente la cosa, visto che tra Rubin e Google non sembrava, e non sembra esserci alcun problema. Le ragione della decisione sarebbero da ricercarsi nel desiderio da parte di Rubin di impegnarsi su altro, sempre all’interno di big G.

Ecco la traduzione della lettera con la quale l'ex numero uno di Android si è congedato dal suo ruolo, cedendo la propria poltrona a Sundar Pichai: Nel novembre 2007 abbiamo annunciato la Open Handset Alliance, con 34 membri fondatori. Oggi sono riconoscente agli oltre 85 partner OHA che ci hanno aiutato a far crescere Android e portare avanti la sua innovazione con un ritmo inimmaginabile. L'ecosistema Android è evoluto in modo incredibile dal lancio del primo dispositivo basato sulla piattaforma datato ottobre 2008. Il numero e la varietà di prodotti Android va oltre la mia più ottimistica previsione, con più di 750 milioni di device, cifra che continua a salire.
Android ha sempre avuto una "filosofia open", dettata dalla convinzione che mille cervelli sono meglio di uno solo. Insieme all'ecosistema è cresciuto anche il nostro team all'interno di Google. Sono incredibilmente orgoglioso del fenomenale gruppo di persone che hanno passato le loro giornate (e nottate) sviluppando la piattaforma Android e i suoi servizi. Diamo solo uno sguardo all'ultimo anno: un team ristretto ma incredibilmente ambizioso ha rilasciato Jelly Bean con Google Now, lanciato Google Play in nuovi territori e collaborato con partner diversi per creare tre dispositivi Nexus inediti con l'obiettivo di accelerare il grado d'innovazione dell'ecosistema.
Oggi, il successo di Android combinato con la forza del nostro management team, mi assicura la possibilità di lasciare le redini di Android nelle mani di altri. Da questo momento Sundar Pichai guiderà il gruppo al lavoro sulla piattaforma, in aggiunta al suo impegno con Chrome e Apps. Hiroshi Lockheimer, che molti già conoscono bene, insieme al resto del team di Android, continuerà a lavorare a stretto contatto con i nostri partner per evolvere ulteriormente il sistema operativo, preparandolo per nuovi prodotti e servizi che oggi possiamo solo immaginare.
Per quanto mi riguarda, sono un imprenditore nel cuore e sento che è giunto il momento per aprire un nuovo capitolo all'interno di Google. Sono meravigliato da quanto abbiamo ottenuto da quei giorni (non è passato poi molto tempo!) e continuo ad amare il fatto che una semplice idea unita a un obiettivo comune, una piattaforma open source messa a disposizione di tutti, possa trasformare il modo di interagire con la tecnologia per le persone di tutto il pianeta.