Gli anestetici alterano la colorazione di questi piccoli pesciolini

Gli anestetici alterano la colorazione di questi piccoli pesciolini
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Un articolo pubblicato nel The Journal of Fish Biology mette in guardia i ricercatori dall’usare anestetici quando si vuole studiare il colore dei pesci perché l’uso di queste sostanze può alterare la colorazione degli esemplari in esame.

I pesci, soprattutto quelli piccoli e colorati, possono usare i colori delle loro squame per scambiare, per esempio, delle informazioni importanti con gli altri membri del gruppo (come la presenza di un predatore o di una preda), oppure possono usare le loro colorazioni durante i corteggiamenti o quando sfidano altri maschi per potersi accoppiare.

Molti pesci, poi, usano i colori per riuscire a discernere le prede e quindi cacciarle e divorarle.
Ecco quindi che i colori assumono significati molto importanti e, altrettanto importante, è riuscire a studiare questa componente per capire l’etologia di questi animali.

I colori vengono studiati raccogliendo dati sulla tonalità, la saturazione e la luminosità dei colori.
Solitamente, per studiare la colorazione dei pesci, questi vengono messi all'interno di un recipiente e anestetizzati con un farmaco chiamato tricaina metansolfonato, quindi vengono fotografati ed i colori analizzati con dei software appositi.

La tricaina viene comunemente usata ma, secondo la ricerca, può alterare la colorazione del pesce perché modifica il normale funzionamento dei melanociti. I melanociti sono delle grosse cellule con tante estremità che si portano fino alla superficie della cute e sono piene di pigmento colorato (melanina) contenuto all'interno di strutture chiamate melanosomi. Nell'uomo il pigmento è scuro, negli animali può anche avere colori differenti.

Quando, in spiaggia o in riva al lago, ci abbronziamo i melanociti si espandono, aumentano la loro superficie e la pelle appare più scura. Stesso processo per i pesci. Quando i melanosomi si espandono o si contraggono, cambiano la gradazione dei colori.

L’esperimento è stato eseguito misurando la tonalità, la saturazione e la luminosità dei colori di un pesce (specie Girardinus Metallicus) in condizioni normali e sotto l’effetto delle tricaina. Il pesce, sotto l’effetto del farmaco, aveva colori alterati, in particolare aumentava la saturazione e diminuiva la luminosità.

Gli scienziati che hanno pubblicato lo studio mettono quindi in guardia dall'usare gli anestetici quando si vogliono effettuare ricerche sul colore dei pesci perché il farmaco espande i melanociti e altera, in questo modo, la colorazione reale del pesce.

Bisogna invece mettere il pesce all'interno di un contenitore piccolo, in modo da diminuirne al minimo i movimenti ed illuminarlo con un’intensità di luce controllata.