Animali fantastici (medievali) e dove trovarli: proviamo a scoprirne qualcuno

Animali fantastici (medievali) e dove trovarli: proviamo a scoprirne qualcuno
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Il mondo medievale era ricco di racconti su creature fantastiche, che tendevano a simboleggiare le difficoltà degli uomini dell'epoca di comprendere appieno la realtà circostante e valori come quelli della vita e della morte. Oggi proveremo ad analizzarne qualcuna, dissezionando le loro storie e il loro legame con la reale vita quotidiana.

  • Il cinocefalo

Il cinocefalo era un essere mitico, nato col corpo di uomo e la testa di un canide. Il mito di questa creatura si originò nell'età antica, probabilmente in Grecia. Tuttavia, la sua fama divenne tale che tutte le culture indo-europee dell'epoca, da quelle presenti in Africa fino all'India, iniziarono a tratteggiare delle personali bestie dall'aspetto uomo-cane, con le loro corrispettive storie.

Nell'VIII secolo d.C. i primi intellettuali medievali cominciarono ad inserire i cinocefali, insieme ad altri mostri, nelle cosiddette "terre orientali" e sconosciute che si trovavano contigue al Giardino dell'Eden. Di conseguenza, nei secoli successivi, finirono per simboleggiare i popoli provenienti da terre straniere e che rappresentavano una minaccia alla pace.

  • L'idra

L'idra era una bestia mostruosa, che, secondo il mito medievale, era possibile trovare nel fiume Nilo. Al contrario di quella che potremmo conoscere come l'Idra di Lerna, che combatté contro il leggendario semi-dio Ercules, il mostro medievale aveva caratteristiche molto diverse.

Non è chiaro come poter descrivere l'aspetto esteriore di questa creatura, ma è certo che il suo ruolo nel fiume egiziano fosse temuto particolarmente. Si riteneva, infatti, che fosse la bestia nemica dei voraci coccodrilli.

Quest'ultimi potevano tranquillamente uccidere e mangiare l'idra come se fosse un normale animale o essere umano, viste le sue piccole dimensioni. Tuttavia, nel momento in cui la creatura mitologica sarebbe entrata nel ventre dell'animale, l'avrebbe bruciato dall'interno, liberandosi dalla sua prigionia.

L'idra doveva andare a rappresentare la resurrezione di Cristo, che emerge dalle fiamme dell'Inferno e dal mondo dei peccati, degli uomini.

  • Il basilisco

Il "re dei serpenti" (così era definito il basilisco) era la bestia più mortale in assoluto. Il suo veleno era letale e aveva persino il potere di uccidere o pietrificare un essere vivente col suo semplice sguardo.

L'epiteto attribuitogli deriva da un elemento particolare che, nel Medioevo, si credeva potesse avere solo il basilisco: cioè una piccola macchia bianca in testa dalla forma di un diadema. Paradossalmente, però, questo temibile mostro aveva due punti deboli: le donnole e i galli, cioè gli unici animali capaci di ucciderlo.

Simbolicamente, si cercò di collegare il basilisco a diversi aspetti della vita medievale - tra cui quello più importante: l'agricoltura.

Per comprendere questa visione, bisogna partire dal dire che il basilisco, essendo il "re dei serpenti", era considerato un rettile. Questa categoria di animali, secondo la scuola salernitana del XII secolo, era considerata la responsabile della corruzione dell'aria nei periodi più afosi dell'estate e dell'imputridirsi delle acque. Poiché questi due elementi erano le principali cause dello svilupparsi della malaria, il basilisco finì inevitabilmente ad essere associato a questa malattia epidemica.