Quella volta negli anni '80 quando Pepsi aveva una flotta di navi da guerra

Quella volta negli anni '80 quando Pepsi aveva una flotta di navi da guerra
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E se vi dicessimo che negli anni '80 la Pepsi (sì, la famosa azienda produttrice di bevande gassate) aveva una flotta sovietica? All'epoca, infatti, la PepsiCo aveva 17 sottomarini del valore di 150.000 dollari ciascuno, più un incrociatore, una fregata e un cacciatorpediniere. "Perché?" vi starete chiedendo voi, ecco il motivo.

Nel 1989 l'Unione Sovietica aveva gravi problemi economici e, per cercare di far ristabilire le cose, il leader sovietico Mikhail Gorbaciov attuò una serie di riforme della "Perestrojka" con l'obiettivo di incoraggiare le imprese e aprire al libero scambio, seguendo una sorta di modello "capitalistico" occidentale. Nel frattempo Pepsi gareggiava con Coca-Cola per il dominio del territorio.

Tuttavia, ai tempi il rublo sovietico non era scambiabile a livello internazionale e l'unico modo per fare affari era scambiare merci pesanti. Quindi, quando PepsiCo e Mosca conclusero il loro accordo, la società decise di prendere i profitti sotto forma di navi e armamentari militari (mentre oggi fa NFT). Ai tempi, l'azienda di bevande era la "sesta flotta marina più grande del mondo", con uno squadrone di 17 sottomarini e un certo numero di corazzate.

Attenzione: i corazzati dati dall'Unione Sovietica, però, non erano utilizzati e dovevano essere venduti per rottami. Un'altra fonte, inoltre, afferma anche che, poiché l'Unione Sovietica cadde qualche tempo dopo, l'accordo non fu mai formalizzato. Una storia sicuramente assurda; addirittura si racconta che Donald M. Kendall, CEO di Pepsico, disse a George Bush Senior le seguenti parole: "stiamo disarmando l'Unione Sovietica più velocemente di te".