I nostri antenati mangiavano lumache giganti oltre 100.000 anni fa

I nostri antenati mangiavano lumache giganti oltre 100.000 anni fa
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Chi tra voi è un amante delle lumache? Sarete allora felici di sapere che i ricercatori hanno recentemente scoperto le prime prove di persone preistoriche che cucinavano e mangiavano questi molluschi terrestri. La particolarità? Stiamo parlando di lumache... giganti.

Dopo aver visto il video che confronta le dimensioni di 150 animali del presente e del passato, ecco uno studio pubblicato su Quaternary Science Reviews e condotto da un team di ricercatori dell'Università di Witwatersrand a Johannesburg in Sud Africa. Tra il 2015 e il 2019 sono stati trovati frammenti di guscio di lumache di terra della famiglia delle Achatinidae, particolari esemplari che possono crescere fino a 16 centimetri di lunghezza, nei pressi di Border Cave, una scogliera vicino al Sud Africa.

I frammenti di conchiglia, sono apparsi in strati di sedimenti risalenti a un periodo compreso tra 70.000 e 170.000 anni fa. Sono inoltre disponibili in vari colori, in base a quanto tempo il guscio è stato sottoposto a fonti di calore, che vanno "dal beige brillante al marrone e al grigio opaco".

Secondo il team, gli animali invertebrati come le lumache costituiscono oltre il 95% della biodiversità terrestre, ma sono spesso trascurati nella ricerca archeologica. Tutto ciò avviene probabilmente poiché sono ritenuti non importanti per la comprensione della storia dell’evoluzione umana. Inoltre, come se non bastasse, parliamo di esemplari molto piccoli che hanno dunque meno possibilità di sopravvivere nella documentazione archeologica. Ma le lumache potrebbero essere una valida eccezione grazie ai loro gusci.

"I molluschi terrestri sono un'ottima fonte di nutrimento" scrivono gli autori, "sono facili e non pericolosi da raccogliere, possono essere conservati per diverso tempo prima di essere consumati, sono semplici da preparare e da digerire purché si abbia una base padronanza del fuoco". Dato che gli ominidi usano il fuoco da almeno 400.000 anni, è facile vedere come gli ultimi ritrovamenti rientrino nel regno delle possibilità.

Per verificare la loro ipotesi che le lumache fossero sul posto a causa del consumo umano, il team ha preso i gusci delle moderne lumache di terra e li ha fatti a pezzi, riscaldandoli per periodi di tempo compresi tra 5 minuti e 36 ore. Successivamente, i gusci sono stati confrontati con quelli preistorici ritrovati.

Come ci si aspettava, l’esposizione a temperature più elevate e per periodi di riscaldamento più lunghi hanno trasformato i colori dei frammenti. Il processo di riscaldamento ha anche rimosso la lucentezza delle conchiglie. I gusci hanno anche mostrato segni estremi di microfratture, similmente a quelli presenti sulle conchiglie preistoriche trovate nel sito in Sud Africa.

Sebbene questa volta non si stia parlando di un vino che ha 11.000 anni e non si possa escludere la possibilità che le conchiglie siano apparse nel sito attraverso un comportamento naturale, l'azione umana sembra essere la causa più probabile. Questa idea è inoltre rafforzata dai resti di altri potenziali prodotti alimentari, come semi e ossa, che sono stati trovati nelle vicinanze.