L'antica città egizia di Berenice sarebbe stata abbandonata per un'eruzione vulcanica

L'antica città egizia di Berenice sarebbe stata abbandonata per un'eruzione vulcanica
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Nuovi scavi nell'antica città egizia di Berenice hanno dato i loro frutti, portando alla luce dettagli interessanti che si aggiungono alla storia di questo centro urbano di estrema importanza nei rapporti tra Mediterraneo e Medio-Oriente in passato. Sembrerebbe, infatti, che vi sia un motivo climatico dietro il suo abbandono migliaia di anni fa.

Dopo la recente notizia sulla scoperta di un antico cimitero romano per gli animali, costruito proprio a Berenice 2000 anni fa, un nuovo studio, pubblicato nella rivista "Antiquity", getta nuova luce su un mistero che da decenni interessa accademici di tutto il mondo: perché, intorno al III secolo a.C., questa città venne abbandonata per almeno cinquant'anni?

Per rispondere a questa domanda, gli studiosi hanno cercato di analizzare, in seguito a diverse spedizioni archeologiche nel sito, un particolare pozzo costruito e usato dalle guarnigioni militari dell'epoca in un complesso edificio fortificato.

Togliendo i spessi strati di sabbia, gli archeologi sono riusciti a trovare svariati reperti: monete, anfore e altri materiali. Da questi sono riusciti a risalire ad un preciso momento storico, che, secondo gli autori dello studio, si potrebbe individuare come causa principale che portò la popolazione di Berenice Trogloditica ad abbandonare tutto e spostarsi nelle città circostanti: una possibile eruzione vulcanica avvenuta nel 209 a.C.

Non si sa ancora quale vulcano identificare in maniera precisa, ma, grazie anche a diversi studi degli anni precedenti, si è scoperto che l'eruzione generò una serie di gravi danni a livello ambientale.

L'atmosfera, infatti, si riempì dei gas e della polvere rilasciati, cambiando radicalmente il clima tipico dell'epoca nell'intera area dell'Africa nord-orientale. Questo mutamento, a sua volta, attivò un meccanismo a catena, che portò il Nilo a diminuire la sua portata e a non nutrire, con le sue massicce esondazioni annue, la terra coltivata.

A fronte di tutti questi eventi, è probabile che molte persone cominciarono ad indebolirsi (se non addirittura a morire). Altre, invece, in un periodo di piena carestia, cominciarono a ribellarsi contro l'egemonia tolemaico-ellenistica - dando inizio alla cosiddetta "Grande rivolta della città di Tebe", tra il 207 e il 186 a.C.

Bisogna ricordare che in quel periodo l'Egitto era sotto il dominio della famiglia dei Tolomeo, una dinastia che vedeva nel suo capostipite Tolomeo I di Sotere, un diadoco (uno stretto collaboratore e generale) di Alessandro Magno. Di questa famiglia ne discenderanno anche Tolomeo II Filadelfo (fondatore di Berenice nel 275 a.C.) e la celebre Cleopatra.

Ad ogni modo, tra le guerre civili e un clima drasticamente cambiato anche intorno all'area del Mar Rosso, Berenice non solo visse una carestia di alimenti essenziali, ma anche un periodo di forte siccità e di venti desertici.

Sono proprio questi due fattori che andrebbero a spiegare la massiccia presenza di strati di sabbia sopra il pozzo preso in analisi nello studio.

E' possibile che i danni furono talmente ingenti che le grandi vie commerciali terrestri e marittime, da cui l'intera economia di Berenice era dipendente, fossero state chiuse, portando il centro a vivere in una condizione di tale isolamento da spingere le persone rimaste a trovare rifugio in altre città.

L'antica città egizia di Berenice sarebbe stata abbandonata per un'eruzione vulcanica