Questi antichi bradipi giganti hanno trovato la morte insieme... per causa loro!

Questi antichi bradipi giganti hanno trovato la morte insieme... per causa loro!
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All'interno di un sito di scavo sono state trovate le ossa di decine di antichi bradipi giganti, morti insieme a causa delle loro stesse deiezioni che hanno contaminato l’acqua e sono rimasti fossilizzati fino ai giorni nostri.

La scoperta è avvenuta sulla penisola di Santa Elena, in Ecuador, e vede protagonista un branco di poche decine di antichi bradipi giganti che hanno abitato quelle terre migliaia di anni fa. Questi antichi bradipi giganti si chiamano Eremotherium laurillardi e vissero tra i 2,2 milioni ed i 10.000 anni fa. La loro maggiore caratteristica è che erano alti circa 5 metri, dei veri e propri giganti delle ere passate. La scoperta è avvenuta grazie ad un team congiunto di Paleontologi degli Stati Uniti e dell’Ecuador all'interno di quello che, oggi, è un pozzo di catrame. Sono state scoperte circa 575 ossa, appartenenti a circa 22 individui, tutte in un solo livello di sedimento, questo a significare che la loro morte è avvenuta in un brevissimo lasso di tempo. Questi animali vivevano in branco, sono morti insieme ed insieme sono stati preservati fino ai giorni nostri.

Il branco era formato da 15 adulti, un solo sub adulto e sei giovanissimi. Ma come è possibile che 22 individui siano morti più o meno contemporaneamente nello stesso luogo? Ebbene, la risposta si trova nei sedimenti. Oltre alle ossa, infatti, gli scienziati hanno trovato moltissimi semi. Questi semi non erano vitali ma dagli studi effettuati erano semi digeriti ed espulsi tramite le deiezioni. All'epoca, poi, la zona dove vivevano questi giganti era formata da acqua bassa e anossica, con poca energia. Attraverso questi dati ed osservando cosa succede ai giorni nostri, in natura, i paleontologi credono che essi siano morti a causa della contaminazione delle acque da parte delle loro stesse deiezioni. Le acque contaminate erano in quantità preponderante rispetto all'acqua più salubre perché la siccità deve averne fatta evaporare molta, diminuendo quella più salubre in favore di quella contaminata. La ricerca è stata pubblicata su Science Direct.