Gli anziani di oggi sono più in salute rispetto al passato? Uno studio prova a rispondere

Gli anziani di oggi sono più in salute rispetto al passato? Uno studio prova a rispondere
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Una ricerca condotta su un gruppo di persone anziane finlandesi ha mostrato come, ripetendo gli stessi test somministrati 30 anni fa a persone della stessa età, vi sia una sorta di "ringiovanimento senile". Ma la ricerca ha ancora dei problemi da verificare.

Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Springer è stato condotto da un gruppo di ricercatori della Finlandia, su circa 500 uomini e donne in età avanzate, di nazionalità sempre finlandese. L’obiettivo della ricerca era quello di replicare i test di 28 anni prima e vedere quali cambiamenti fossero avvenuti - dopo quasi tre decenni - nelle persone che hanno superato una certa età.

Si è riscontrato nel complesso un netto miglioramento delle capacità cognitive e muscolari degli anziani. Le persone di oltre 75 anni di oggi mostrano una reattività sensibilmente superiore rispetto ai settantenni del passato, ma non solo: anche la loro forza fisica è più energica mostrando una migliore capacità di deambulazione. Secondo i dati dunque, l’aspettativa di vita media delle persone finlandesi è passata da circa 55 anni a quasi 80.

I ricercatori però riconoscono che in questo campo ci sono molti dati contrastanti, e hanno dato diverse possibili spiegazioni per questi fenomeni. Innanzitutto, va ricordato ancora una volta che il pool di persone che si è offerto per il test era esclusivamente di nazionalità finlandese, quindi non è detto che questi dati possano trovare un riscontro anche in altre nazioni (sebbene sia un paese dell’Unione Europea, ha comunque una sua identità e una sua storia).

Molto del cambiamento è dovuto al fatto che le due epoche, nonostante si passino “solo” tre decenni, in realtà siano piuttosto differenti tra loro. La principale differenza è che chi trent’anni fa aveva 80 anni ha vissuto in prima persona almeno una delle due Grandi Guerre, mentre un ottantenne del 2020 è riuscito quasi certamente a scamparle (considerando che la Seconda Guerra Mondiale è finita nel ’45, non doveva avere più di 5-6 anni).

Il cambio della qualità della vita però, è stato determinato senza dubbio da quello che è venuto dopo: un netto miglioramento dei servizi pubblici (come l’Istruzione), un metodo di vita più sano e più pulito (acqua e corrente elettrica in casa), maggiore consapevolezza dei benefici dell’attività motoria. Combinando questi elementi è chiaro che la vita di una persona possa essersi ragionevolmente “allungata”.

Hanno ammesso i ricercatori che questi fattori son stati determinanti in tutto il mondo, ma non tutti i paesi beneficiano della stessa miglioria della qualità della vita. Vi sono altri elementi di cui tenere conto della società moderna per cui la ricerca non può essere estesa (per ora) a livello mondiale: l’aumento della sedentarietà, l’obesità in crescita, l’incidenza progressiva di casi di linfomi o di leucemie (soprattutto nei paesi ultra-sviluppati o con alto tasso di inquinamento).

Sebbene la ricerca su scala mondiale presenti ancora degli intoppi, i dati dei ricercatori sono promettenti, e la scienziata della salute pubblica Taina Rantanen, dell'Università di Jyväskylä, ha affermato: "Questa ricerca è unica perché ci sono solo pochi studi al mondo che hanno confrontato le misure sulle prestazioni tra persone della stessa età ma di tempi storici diversi. I risultati suggeriscono che la nostra comprensione dell'età avanzata è obsoleto. È come se gli anni fossero aggiunti alla mezz’età, e non alla fine della propria vita”.

Abbiamo visto che non sempre gli anziani hanno tutto sotto controllo, invadendo addirittura delle corsie pedonali con le proprie auto.